Nell’ultima settima si registra un aumento dei nuovi casi Covid del 13,8%, sono stati 44.139 rispetto ai 38.775 della settimana precedente. L’incidenza sale da 66 a 75 casi per 100 mila abitanti. Il tasso di occupazione in area medica è pari al 5% (3.146 ricoverati), basso anche se in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (4,4%). Resta sostanzialmente stabile l’occupazione in terapia intensiva, pari a 1,1% (94 ricoverati) rispetto allo 0,9% di sette giorni fa. I decessi sono stati 137 con una variazione di +6,2% rispetto alla settimana precedente (129).
L’indice Rt sale a 0,96 rispetto allo 0,90 della precedente rilevazione ma rimane poco sotto la soglia epidemica. Il tasso di positività arriva al 16,3% con una variazione di +0,9% rispetto alla settimana precedente (15,4%). Sono stati 270.748 i tamponi effettuati con una variazione del 7,8% rispetto alla settimana precedente (251.160)
È quanto emerge dal monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e dell’Iss.
La fascia di età che registra il più alto tasso d’incidenza settimanale è quella tra gli 80 e gli 89 anni. In lieve diminuzione nella fascia 0-9 anni. L’età media dei nuovi casi è di 56 anni e la percentuale di reinfezioni è del 43%.
“Il Covid è presente ma non sfonda. I dati di questa settimana confermano il trend, già registrato negli ultimi tempi, di un lieve incremento che, però, non incide sugli ospedali. La riapertura delle scuole, ad oggi, non sembra aver inciso più di tanto sull’andamento epidemiologico. Continuiamo, come Ministero della Salute, a tenere alta la guardia attraverso un sistema serrato di monitoraggio, pronti come sempre ad intervenire in qualsiasi momento fosse davvero necessario, con le misure più appropriate”, spiega il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.