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Giovani. Garlatti (Agia): “Lo scontro politico non fa bene ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”


Forte richiamo alla politica da parte dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, che ieri ha presentato la propria Relazione annuale al Parlamento. “L’Italia deve mettere i diritti di bambini e ragazzi al centro delle politiche pubbliche” e “ serve una legge che preveda la loro partecipazione all’iter di ogni provvedimento che li riguardi” Tra i dati della Relazione, circa 1,4 milioni di bambini che nel 2022 vivevano in condizione di povertà assoluta. LA RELAZIONE

28 SET - Circa un milione e 400 mila bambini e ragazzi in Italia vive in condizione di povertà assoluta. Questo significa che quasi un minorenne ogni sette in Italia vive in una famiglia che non può permettersi le spese minime per condurre una vita accettabile. Gli studenti provenienti da contesti familiari, culturali e sociali più fragili sono quelli che hanno un peggior rendimento e maggiormente esposti al rischio di abbandonare gli studi. Tra gli alunni stranieri, il tasso di abbandono è tre volte maggiore di quello degli italiani (9,1% contro 2,9%). Tuttavia non sempre vivere in una famiglia più agiata significa godere di benessere: aumentano il disagio tra i giovani e le richieste di supporto, accentuate dalla pandemia, che ha determinato un insieme di fragilità di entità crescente che riguardano sia l’aggravamento di disturbi neuropsichici già diagnosticati, sia l’esordio di disturbi in soggetti in condizioni di vulnerabilità. È questo il preoccupante quadro descritto nella Relazione annuale riferita alle attività svolte nel 2022 che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Carla Garlatti, ha presentato ieri al Parlamento, nella Sala della Regina della Camera dei deputati.

La presentazione della Relazione è stata per Garlatti anche l’occasione per un forte richiamo alla politica. “L’Italia – ha detto l’Autorità ai parlamentari – deve mettere i diritti di bambini e ragazzi al centro delle politiche pubbliche. Deve farlo in maniera strutturale e con una programmazione adeguata, senza rincorrere le emergenze e senza trasformarli in terreno di contrapposizione tra diversi schieramenti. Lo scontro politico non fa bene ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Inoltre, le scelte che riguardano i ragazzi vanno fatte coinvolgendoli direttamente; invece oggi i minorenni non si sentono ascoltati”.

Per Garlatti “serve una legge che preveda la loro partecipazione all’iter di ogni provvedimento che li riguardi. Vanno infine introdotti sistemi di valutazione d’impatto e di verifica degli effetti che le politiche producono sui diritti dell’infanzia”.

28 settembre 2023
© Riproduzione riservata

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