quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Venerdì 22 OTTOBRE 2021
Aifa approva vedolizumab sottocute: una nuova arma contro le malattie infiammatorie croniche intestinali
Dall’innovazione di Takeda il farmaco potrà essere somministrato anche con una iniezione sottocutanea senza perdere di efficacia e anzi contribuendo all’aderenza terapeutica
Una maggiore flessibilità di trattamento per ridurre l'impatto delle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) sulla routine quotidiana, e assicurare l’aderenza alla terapia. Questi sono i benefici di vedolizumab sottocutanea di Takeda, nuova formulazione che l’Aifa ha approvato. Come si legge in Gazzetta Ufficiale,Determinazione n. 807/2021 del 23 luglio, il farmaco biotecnologico a selettività intestinale era già disponibile nella formulazione endovenosa per il trattamento di pazienti adulti con colite ulcerosa o malattia di Crohn, attiva da moderata a severa.
In Italia si stima che le persone colpite da MICI siano circa duecentomila. Spesso invisibili agli altri, queste patologie hanno un impatto devastante sulla qualità di vita di chi ne soffre. L’esordio di queste patologie, infatti, può avvenire tra i 20 e i 30 anni, in uomini e donne in percentuale simile.
La nuova modalità di somministrazione del farmaco, in siringa o penna pre-riempita per iniezione sottocutanea, rappresenta una svolta per tutti i pazienti che erano abituati a doversi recare presso la struttura ospedaliera di riferimento per l’infusione. La nuova formulazione permette invece di ricevere le cure direttamente a casa o in studio medico, o di autosomministrarsi il farmaco dopo aver ricevuto un’adeguata formazione da parte dello specialista di riferimento. I vantaggi legati alla nuova modalità di somministrazione di questo farmaco riguardano l’intero sistema salute. Dal punto di vista organizzativo ed economico, la possibilità di ricevere le cure direttamente a casa o in studio medico permette alle strutture ospedaliere di liberare risorse nei reparti, contribuendo a una netta riduzione dei costi sanitari.
“Gli eventi di quest'ultimo anno e mezzo, legati al Covid-19, hanno stimolato molti medici e pazienti a virare, per quanto possibile, dall'assistenza in presenza a tecniche di telemedicina per la gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali, spostandosi dall'ospedale al domicilio del paziente”, dichiara Marco Daperno, gastroenterologo e Segretario Generale della società scientifica IG-IBD. “La possibilità di sfruttare, per il trattamento, la via endovenosa per il minor tempo necessario, seguita da un regime di mantenimento con il trattamento sottocutaneo comodamente a casa, rappresenta un'innovazione importante che si inserisce proprio in questo trend terapeutico”, ha concluso.
L’innovazione terapeutica incide anche sui centri specializzati: “La nuova formulazione sottocutanea può avere un impatto positivo anche sui centri ospedalieri, liberandone spazio e risorse”, precisa Marcello Pani, Direttore Farmacia Ospedaliera Policlinico Gemelli di Roma. “Il paziente, autosomministrandosi il farmaco a domicilio previa opportuna formazione, lascerà infatti libere le poltrone dedicate alle infusioni a favore dei pazienti più idonei a continuare il trattamento endovenoso. Tutto questo condurrà il clinico a una serie di riflessioni sulla riduzione dei costi indiretti e delle pressioni sulle organizzazioni ospedaliere. Considerando vantaggi, opportunità e costi diretti del farmaco, il clinico stabilirà su quali pazienti utilizzare questa nuova formulazione”.
Il parere positivo di Aifa si è basato sugli studi pivotali di fase 3 VISIBLE, nati con l’obiettivo di valutare la sicurezza e l'efficacia della formulazione sottocutanea di vedolizumab come terapia di mantenimento in pazienti adulti affetti da colite ulcerosa o malattia di Crohn attiva da moderata a severa che hanno ottenuto una risposta clinica alla settimana 6, dopo due dosi di vedolizumab in terapia endovenosa open label alla settimana 0 e alla 2. Sono stati presi in considerazione anche i dati dello studio di estensione a lungo termine, open- label, dei pazienti di VISIBLE 1 e VISIBLE 2. In questi studi, la formulazione sottocutanea di vedolizumab ha dimostrato essere efficace e ben tollerata sia nei pazienti con colite ulcerosa che con malattia di Crohn.
“L’approvazione di una nuova formulazione di vedolizumab da parte di Aifa segna un passo avanti fondamentale verso una migliore gestione delle MICI, malattie invalidanti, croniche, che colpiscono uomini e donne di tutte le età”, dichiara Alfonso Gentile, Medical and Regulatory Director di Takeda Italia. “Takeda è impegnata da anni a fornire maggiori opzioni ai pazienti con colite ulcerosa e malattia di Crohn, che si adattino alle loro diverse preferenze. La disponibilità della penna e siringa pre-dosata rappresenta un'opzione di trattamento in più per gestire al meglio tali patologie, con notevole miglioramento della qualità di vita del paziente stesso. Vedolizumab diventa così l’unico farmaco originator approvato in Italia come terapia di mantenimento, disponibile sia in soluzione endovenosa che sottocutanea: un primato di cui siamo fieri”, conclude.
© RIPRODUZIONE RISERVATA