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Giovedì 21 OTTOBRE 2021
Salute e scuola. Veronelli (Cipe Lazio): “Che fine ha fatto il medico scolastico?”

Il primo sì alla reintroduzione del medico scolastico nel Lazio era arrivato nell’agosto 2020, con un Odg del M5S a cui aveva fatto seguito una ordinanza del presidente Zingaretti. A gennaio 2021 un nuovo Odg impegnava la Giunta a rendere strutturale la figura del medico scolastico ma da allora, del progetto, “se ne sono perse le tracce”. Per Patrizio Veronelli, del Cipe Lazio, “una grave occasione persa, la Regione Lazio batta un colpo”.

“Da figura essenziale a mitologica: che fine ha fatto il medico scolastico delle scuole del Lazio? A quasi un anno dall’annuncio, in Consiglio regionale, della reintroduzione della figura sanitaria da parte dell’allora consigliera Roberta Lombardi, dei colleghi da impiegare nelle scuole non c’è nemmeno l’ombra”. Così, in una nota, Patrizio Veronelli, segretario regionale della Confederazione italiana pediatri - Cipe del Lazio, in merito alla reintroduzione del medico di riferimento delle scuole, introdotta in prima battuta per garantire i massimi livelli di sicurezza nelle scuole durante i mesi più difficili dell’emergenza covid.
 
“Ci troviamo davanti ad una grave occasione persa di avvicinamento ai bisogni della collettività, soprattutto in questa fase di pandemia e di grande emergenza sanitaria: un progetto con una copertura finanziaria di 3 milioni di euro nella Legge di Stabilità 2021” aggiunge Veronelli.
 
L’auspicio di Veronalli che è “la Regione Lazio batta un colpo e si attivi a stretto giro per mantenere l’impegno, viste peraltro le grosse risorse impegnate di denaro pubblico. Il medico scolastico, che può coinvolgere tanto i pediatri quanto i medici di base, rappresenta una risorsa determinante per dare supporto sanitario agli studenti, alle famiglie e agli istituti: la gestione dei tamponi in tempo reale, in caso di malessere a scuola, ad esempio, può essere decisiva per la tutela della salute di tutta la comunità scolastica”.

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