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Martedì 19 OTTOBRE 2021
Non vogliamo diventare impiegati, no alla dipendenza dei medici di famiglia



Gentile direttore,
siamo 1500 Medici di Medicina Generale, Medici in formazione, neo-convenzionati o aspiranti tali, medici che da anni difendono il valore della convenzione; siamo medici che non si rispecchiano nella visione del Medico di Famiglia dipendente; siamo medici che non si rispecchiano nel ruolo di nullafacenti passacarte; siamo medici che non si rispecchiano nella prospettiva di medici dipendenti dal tempo, limitati nelle risorse, privati della LIBERA SCELTA che i nostri pazienti fanno verso di noi; siamo medici che a gran voce affermano un deciso NO alla dipendenza, che sancirebbe la fine della medicina generale.
 
Alla base della nostra forza non c’è un ruolo politico, ma sociale oltre che sanitario; non c’è un ruolo datoci dal “favore delle tenebre” ma dalla scelta libera, gratuita e illimitata nel tempo che ogni paziente fa nei nostri confronti ogni giorno.
 
Per qualsiasi altra prestazione del SSN i pazienti non hanno la possibilità di scegliere il medico (come in ospedale) oppure se lo vogliono scegliere lo devono pagare (in intramoenia o nel privato) o se vogliono essere ricoverati nel privato accreditato non sono i pazienti a scegliere ma spesso le strutture stesse a scegliere loro a secondo della remunerazione migliore della loro condizione (DRG).
 
Noi siamo l’unico vero settore del SSN che è equo e solidale nella misura in cui il paziente che ci può scegliere è già al centro prima di ogni interesse economico. Su questo si basa la potenza della convenzione, la fiducia: siamo i medici scelti dal paziente, punti di riferimento in rapporti che durano decenni, unici volti sicuri e familiari.
 
Vogliamo finalmente poter dimostrare le nostre competenze, attraverso degli obiettivi di salute da raggiungere, perché la voglia di fare, di fare bene non è mai venuta meno. Perché non siamo non siamo né burocrati né passacarte, ma siamo clinici e siamo i clinici che meglio conoscono il paziente.
 
Ed è a Lui che noi vorremmo dare sempre di più e sempre meglio e questo ci viene negato.
Quando il nostro lavoro viene compresso e costantemente caricato dalla burocrazia.
Quando non ci viene dato modo di organizzarci al meglio con il personale di studio.
Quando la contrattazione sugli obiettivi di salute che vogliamo raggiungere viene rallentata.
Quando vengono bloccati i finanziamenti che ci vengono dati dal Ministero della Salute per la diagnostica di primo livello.
Quando si getta fango sulla nostra figura per renderci dipendenti dal tempo e non dalla salute.
Quando vogliono toglierci l’assistenza più vicina possibile al suo domicilio perché a chiunque dal piccolo borgo di montagna alla grande metropoli sia data la possibilità di avere un proprio medico
 
Vogliamo poter contribuire SEMPRE DI PIU’ alla salute dei nostri pazienti, ma non solo.
Vogliamo poter contribuire a rilanciare il tessuto socio-economico dei nostri territori perché è li che noi nasciamo ed è li che noi siamo legati per la nostra intera vita professionale.
 
Vorremo poter avere gli strumenti migliori per poter investire su noi stessi e sulla nostra professione, sui nostri studi che sono – come dice la nostra convenzione – presìdi del Sistema Sanitario Nazionale.
 
Non vogliamo diventare impiegati, che una volta stimbrato il loro cartellino lasciano i pazienti a loro stessi; non vogliamo diventare un volto tra i tanti.
 
Vogliamo restare un punto di riferimento per i nostri assistiti e per questo chiediamo a gran voce il sostegno di tutti i nostri colleghi che da anni difendono con orgoglio una convenzione basata sui principi di Prossimità e Libera Scelta, come solide fondamenta per costruire una nuova medicina generale, all'insegna di un futuro condiviso.
 
FIMMG Formazione
ALS Medicina Generale

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