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Mercoledì 11 LUGLIO 2012
Punture accidentali. Cozza (Cgil): “Prevenire 100mila rischi e risparmiare 72 mln”

Con il 41% di incidenza, gli infortuni da taglio o da punta rappresentano l’incidente occupazionale più frequentemente segnalato dagli operatori sanitari. Il segretario nazionale Fp Cgil Medici, ha auspicato un “completo recepimento in tempi brevi della Direttiva europea in materia".

“Per una spending review vera e non fatta di soli tagli, il recepimento della direttiva europea per la prevenzione dal rischio di infezione per ferite provocate dall’uso di aghi o di altri strumenti come il bisturi è un atto dovuto, per la salute dei medici e degli operatori sanitari e per abbattere i costi”. Queste le parole di Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil Medici, intervenuto ieri mattina al Senato al Convegno nazionale su “Analisi e riflessioni sul recepimento della Direttiva 2010/32/UE in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta”, che ha recepito l’intesa del 2009 tra la Federazione sindacale europea dei servizi pubblici Fsesp e l’Associazione datori di lavoro del settore ospedaliero e sanitario Hospeem.

I dati presentati nell’ambito del Convegno promosso dall’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla salute sono stati molto significativi. In Italia si stimano circa 100mila esposizioni percutanee/anno con un costo diretto di gestione stimabile in circa 72 mln di euro. Con il 41% di incidenza rappresentano l’infortunio occupazionale più frequentemente segnalato tra gli operatori sanitari (seguito dai traumi al 30%).

“C’è anche da valutare - ha affermato, infine, Cozza - che il blocco del turn over e il taglio delle risorse sta portando i medici e gli infermieri a turni sempre più frequenti e lunghi con maggiore stress e maggiori probabilità di distrazioni e di ferite, in particolare a fine turno”.

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