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Martedì 12 OTTOBRE 2021
Green pass. Zaia: “Il caos si evita solo dando l’ok ai test rapidi”
590mila veneti se vorranno andare a lavorare avranno la necessità ogni 48 ore di avere un tampone. Test rapidi in autosomministrazione unica soluzione, secondo il governatore, per evitare che dal 15 ottobre, con l’obbligo di green pass, si crei il caos. Già ora “abbiamo i lavoratori che ci dicono che sono andati a prenotarsi il test ma non c’è più posto”, quindi “dobbiamo approfittare della rete delle aziende”.
L’unica soluzione per evitare che dal 15 ottobre, con l’obbligo di green pass per lavorare, si crei il caos, è validare i test rapidi in autosomministrazione. Ne è convinto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che oggi a margine della presentazione del Vinitaly Special Edition, a palazzo Balbi, fa due rapidi conti. “In Veneto l’84% dei cittadini ha intrapreso il percorso della vaccinazione ma resta un 16% che è rappresentato anche da lavoratori. Sono circa 590mila i veneti in età lavorativa che se vorranno andare a lavorare avranno la necessità ogni 48 ore di avere un tampone. Qual’è la capacità produttiva dei tamponi in Veneto? 100mila tamponi ogni 48 ore… Quindi è inevitabile che non si riesca a erogare il servizio a tutti”, spiega Zaia. E questo “accade anche per i colleghi delle altre Regioni. Quindi perché non si fa un salto di qualità e siccome l’obiettivo è quello di fare il test non si dà la possibilità alle imprese di utilizzare i test rapidi autorizzati, che sono gli stessi che si fanno in giro per il mondo?”.
Anche perché già ora “noi abbiamo i lavoratori che ci dicono che sono andati a prenotarsi il test ma non c’è più posto da nessuna parte e vuol dire che quel lavoratore ha fatto tutto quel che doveva fare ma non ha trovato una risposta dal pubblico o dal privato”. E per questo “penso che diventerà una situazione veramente difficilmente gestibile“. Invece, “dobbiamo approfittare della rete delle aziende, dar loro modo di fare il test in azienda con il fai da te se lo vogliono fare, e lì agire”, propone Zaia.
“A me spiace che a livello nazionale ci sia qualche illustre rappresentante delle imprese che dice che non c’è nessun problema, poi a livello locale i problemi li troviamo”. Infatti “anche il presidente di Confindustria Veneto Carraro solleva il problema”. Infine, Zaia sottolinea che “le prenotazioni di nuovi vaccini ad oggi sono circa 4.500 al giorno… Se pensassimo che la montagna dei 590mila teorici lavoratori veneti ancora da vaccinare si vaccini prima di venerdì vi dico che a 4.500 al giorno per venerdì ne avremo se siamo bravi 15mila”.
Non si esprime in merito al possibile scioglimento di Forza Nuova, il presidente Zaia afferma che sta “seguendo da fuori il dibattito”. Ciò premesso, “i fatti che sono accaduti sabato sono insostenibili, inqualificabili e non giustificabili”, chiarisce Zaia, che ha però un’idea sul perché ciò sia potuto accadere. “In questo Paese queste cose accadono, ma a 360 gradi, perché comunque siamo diventati il Bengodi dell’impunità. Quando tutti andavano a 300 all’ora in auto non c’erano tanti pericoli, ma quando hanno messo la patente a punti avete visto come tutti hanno decelerato”, esemplifica Zaia. “Ma li avete visti i poliziotti pestati all’ingresso della Cgil? Avete visto la devastazione all’interno degli uffici della Cgil? Ma secondo voi tutto quello sarebbe avvenuto a prescindere dalla pena su quel reato? No. Ormai c’è questa idea di impunità”, conclude Zaia.
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