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Venerdì 08 OTTOBRE 2021
Corte dei conti parifica il rendiconto 2020 della Regione
Assicurato il conseguimento del saldo di finanza pubblica (68,3 mln di euro), “rispettato il limite di indebitamento” e “tutti gli equilibri finanziari”. Per la sanità la Corte evidenzia criticità nella spesa farmaceutica complessiva (convenzionata e per acquisti diretti), pari al 17,70% del Fsn, superiore al tetto previsto del 14,85%, sebbene più contenuta rispetto a quella del 2019 (18,76%). I DOCUMENTI
La Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Puglia ha parificato oggi il rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2020, approvato dalla Giunta regionale con disegno di legge n. 150 del 29 giugno 2021. La decisione di parifica, spiega una nota di sintesi della Corte, ha evidenziato che nel 2020 la Regione ha “assicurato il conseguimento del saldo di finanza pubblica (68,3 mln di euro), sebbene per un importo più alto di quanto fosse necessario”, così come “è stato rispettato il limite di indebitamento, avendo la Regione conseguito una percentuale di spesa (3,19%) delle entrate tributarie inferiore al limite massimo consentito dalla legge (20%)” e “sono stati rispettati tutti gli equilibri finanziari”. I residui attivi si attestano a 11 mld di euro 9,6 mld di euro a fine 2019), i residui passivi a 9,6 mld di euro (8,8 mld a fine 2019).
Per quanto concerne la gestione finanziaria nel settore sanitario, la Corte evidenzia come esso meriti “particolare attenzione, attesa la rilevante quota parte che essa rappresenta sul totale della spesa del bilancio regionale: nel 2019, infatti, secondo quanto dichiarato dalla Regione, essa ha assunto sul rendiconto una incidenza pari all’85%."
L'importo degli incassi per la gestione sanitaria ammonta alla somma complessiva di euro 9.653.972.527,32, mentre quello dei pagamenti assomma ad euro 9.633.967.125,18.
La Regione ha poi finanziato, con quote di entrate indistinte del bilancio autonomo, spese sanitarie per l'importo di euro 118.827.193. Anche per l'esercizio in esame è stato necessario accertare un finanziamento sanitario aggiuntivo corrente per euro 2.469.794,22 che, tuttavia, non è risultato sufficiente per finanziare la spesa sanitaria aggiuntiva in relazione ai livelli di assistenza superiori ai LEA, la cui differenza, pari ad euro 5.669.205,78, è stata integrata con risorse indistinte del bilancio autonomo regionale. La Corte evidenzia comunque come, sul fronte dei Lea, “la Regione ha conseguito nel 2019 (ultimo anno validato) un punteggio di aderenza agli standard ministeriali”, pari a 193 nel 2019, anche “migliore di quello del precedente anno” (189).
Con riferimento al rispetto del tetto di spesa “per la spesa farmaceutica convenzionata, a fronte della percentuale massima fissata al 7,96%, la Regione ha conseguito quella del 7,32% (in riduzione rispetto al precedente esercizio in cui si attestava al 7,94%), con uno scostamento assoluto, rispetto al limite di euro 600.357.947, di meno euro 50.396.566”.
La spesa farmaceutica per acquisti diretti (ex ospedaliera), invece, “si è attestata al 10,03% (in linea con l'esercizio precedente in cui era al 10,44%) rispetto a un'incidenza media nazionale del 9,01 %".
Inoltre, evidenzia la Corte, “con riferimento all'acquisto dei gas medicali, la Regione Puglia detiene un primato negativo collocandosi al primo posto tra le regioni che non rispettano il tetto di spesa con una percentuale di incidenza dello 0,35%, laddove il tetto di spesa è fissato allo 0,20%. Risulta conseguentemente oltrepassato anche il limite di spesa complessivo (fissato al 14,85%), in quanto la Regione ha raggiunto la ben più alta percentuale del 17,70%, sia pure recuperando un punto percentuale rispetto al 2019 (18,76%), collocandosi ai primi posti tra le Regioni che oltrepassano la percentuale del tetto di spesa”.
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