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Mercoledì 06 OTTOBRE 2021
Congressi scientifici e Covid. Ecco come ripartire in presenza e in sicurezza. Arrivano le nuove misure anti contagio

A suggerire le misure “sicure” il documento di valutazione del rischio biologico in evento (Dvre)” presentato questa mattina all’Agenas e redatto dal Gruppo di Lavoro di Federcongressi & Eventi e Uni (Ente Italiano di Normazione). Verrà applicato per la prima volta al 94° Congresso della Società Italiana di Urologia. IL DOCUMENTO

Dalla valutazione preventiva degli spazi utilizzabili in funzione della logistica e del numero dei partecipanti attesi, alla nomina di un responsabile della gestione anti Covid. Dall’analisi, in un’ottica di rischio assembramento, di tutte le attività programmate, all’organizzazione dell’afflusso/deflusso dei partecipanti per mitigare il rischio di contatto ravvicinato tra le persone. Poi ancora, disponibilità di Dpi per partecipanti e personale, dispenser di disinfettante facilmente accessibili, sanificazione dei locali utilizzati e dei servizi igienici. E naturalmente, controllo del Green Pass ed eventuale controllo temperatura. Il tutto con personale adeguatamente formato e pronto a intervenire in caso di emergenza.
 
Sono queste solo alcune delle regole della nuova stagione congressuale pronta a ripartire in presenza e in sicurezza dopo lo stop imposto dalla pandemia. A dettare “raccomandazioni e suggerimenti” anti-contagio è il “Documento di valutazione del rischio biologico in evento (Dvre)” redatto dal Gruppo di Lavoro di Federcongressi & Eventi e consolidato come prassi di riferimento Uni (Ente Italiano di Normazione) presentato questa mattina all’Agenas. Un nuovo protocollo immediatamente adottato al 94° Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia (Siu), che ha anche implementato misure ad hoc con procedure self-service, stop all’uso di materiale cartaceo, sale a numero chiuso, cibi monoporzione, per incontrarsi liberamente.
 
A presentare i nuovi protocolli per congressi e convegni Enrico Coscioni, Presidente di Agenas, Domenico Mantoan, Direttore Generale Agenas, Alessandra Albarelli, Presidente Federcongressi&eventi, Paolo Zona, Past President Federcongressi&eventi e Gruppo di lavoro Dvre Federcongressi&eventi, Elena Mocchio, Responsabile Innovazione e Sviluppo Ente Italiano di Normazione (Uni), Achille Di Falco, Dirigente Ufficio Formazione e supporto al programma nazionale Ecm, Agenas, Giuseppe Carrieri, Responsabile Ufficio Educazionale Società Italiana di Urologia (Siu).
 
Il documento redatto dal Gruppo di Lavoro di Federcongressi & Eventi e Uni vuole fornire, “una serie di raccomandazioni e suggerimenti studiati per contribuire a ridurre il rischio di contagio da agenti virali (in particolare il Covid-19) nel comparto eventi, tenendo presenti le specificità dell’ambiente e le dimensioni medie dell’organizzazione normalmente applicabili”. Si presentano quindi misure e possibili soluzioni di carattere generale, che possono essere personalizzate a seconda del contesto e delle condizioni logistiche dello stesso. “Ciascuno degli strumenti presentati – si evidenzia nel documento – contribuisce a ridurre il rischio complessivo di trasmissione Covid-19 nell’organizzazione di eventi, attraverso un approccio probabilistico. È cura di ciascun organizzatore adottare le misure che ritenga adeguate per il proprio evento, in base ad una valutazione specifica del rischio e tenendo presente che l’applicazione di più misure in parallelo nei medesimi spazi contribuisce ad abbassare il rischio complessivo in maniera molto più efficace, già a partire da due misure tra loro indipendenti”.
 

“I confortanti dati riguardo il contrasto al Covid-19 nel nostro Paese – dichiara Enrico Coscioni, Presidente di Agenas – permettono a tutti noi di tornare a pianificare le attività professionali e di vita personale pre-pandemia. Il documento che presentiamo qui oggi si prefigge l’obiettivo di individuare e mettere in azione tutti gli interventi utili per la riduzione del rischio di contagio durante lo svolgimento di un evento in presenza. L’Agenzia - prosegue il Presidente Coscioni - svolge un importante ruolo nell’ambito dell’Ecm e, dunque, creare i presupposti per l’organizzazione di tali attività in sicurezza rappresenta una priorità ineludibile”.

“In questi mesi – afferma Achille Di Falco, Dirigente Ufficio Formazione e supporto al programma nazionale Ecm – molte sono state le norme rispetto alla pianificazione e realizzazione degli eventi in presenza in sicurezza, non ultimo quello della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome -Provvedimenti di natura igienico-sanitaria, organizzativi e comportamentali per l’organizzazione di convegni ed eventi aggregativi gestendo in sicurezza il rischio di contagio (Virus Covid-19). Da questo punto di vista, il Dvre rappresenta un’ulteriore opportunità per disegnare e organizzare eventi di formazione e informazione in presenza, assicurando l’analisi e il controllo della gestione del rischio biologico”.
 
Il 94° Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia (Siu), sarà uno dei primi congressi di grandi dimensioni che si svolgerà al 100% in presenza, grazie all’adozione di questo nuovo documento, ma non solo. “Un congresso di medici lo ricordiamo, non può essere uguale a quello di altre categorie – conclude Giuseppe Carrieri, Responsabile Ufficio Educazionale Siu – chi vi partecipa ha infatti ancora maggiori responsabilità verso i propri pazienti, i colleghi, e tutto il personale sanitario che frequenta lo stesso luogo di lavoro: l’ospedale, lo studio medico e qualsiasi altra struttura a carattere sanitario. Per questo rispettare regole di sicurezza è ancora più importante”.

La Siu, inoltre, aggiunge Carrieri “non si è limitata a rispettare in modo passivo delle prescrizioni, ma ha implementato un Modello Organizzativo di Gestione in Sicurezza degli eventi rispetto all’emergenza Covid-19”. Un protocolo che individua non solo i principi igienico-sanitari obbligatori per contrastare la diffusione del contagio, ma aggiunge anche le prerogative di categoria dedicate ai congressi medici, dalle procedure informatiche automatizzate per la pre-registrazione, check-in all’ingresso con green pass (o in alternativa tampone rapido all’ingresso), limiti predefiniti di accesso alle sale, sedute distanziate all’interno, ingressi e uscite diversificate, igienizzazione dei computer dopo ogni utilizzo, stand e espositori a distanza di almeno un metro, divieto di distribuzione di cibi e bevande nell’area espositiva (cui sono dedicate invece apposite aree, con box monoporzione confezionati singolarmente), limitato uso di materiale cartaceo e votazioni attraverso i badge personali, divieto di assembramento anche all’esterno.
 
“Si tratta di una importantissima iniziativa ‘pilota’ – conclude Artibani – ma assolutamente indispensabile non solo per il coinvolgimento dei medici e dei giovani specializzanti, fondamentali per l’apprendimento e la formazione, ma anche per la ripresa del turismo congressuale, che rappresenta un enorme quota dell’economia nazionale al di fuori dei periodi di vacanza. Un contributo che la Siu si è sentita impegnata a dare a un settore strategico e tra quelli più ‘dimenticati’ durante questa pandemia”.

 

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