quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Lunedì 04 OTTOBRE 2021
Ulss2. Riattivato lo sportello SPISAL Antimobbing
La sospensione dovuto all’emergenza Covid. Tra il 2018 e il 2019 il servizio aveva risposto a una decina di richieste di aiuto, distribuite equamente tra donne e uomini. Ad accedere al servizio sono stati quasi totalmente lavoratori dal settore privato, in particolare dal settore commercio/servizi. “Considerato il contesto socio economico e sanitario, prevediamo che accessi triplicati”, commenta Angela Maffeo, direttore dello Spisal
Dopo un periodo di sospensione dovuto all’emergenza sanitaria, lo sportello Antimobbing della Ulss 2 Trevigiana è tornato nuovamente operativo. Il servizio offre assistenza e ascolto ai lavoratori presso lo SPISAL, Servizio Igiene Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro, di Treviso.
Lo sportello è a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici di aziende pubbliche e private che reputano di lavorare in una situazione di disagio e per accedervi c’è bisogno di un primo contatto al seguente link.
“Il servizio offre il medico del lavoro, lo psicologo e l’assistente sanitario – spiega Angela Maffeo, direttore dello Spisal – che effettueranno all’utente un colloquio individuale di orientamento con somministrazione di appositi questionari e, all’esito, saranno attivati dei percorsi, a seconda delle problematiche emerse che siano di tipo organizzativo, collegate all’azienda di riferimento, oppure al lavoratore. Nel primo caso, si fa riferimento all’azienda come, ad esempio, potrebbero essere la mancanza di procedure, mansioni non specificate etc. Nel secondo caso, si fa riferimento a patologie personali o problematiche di tipo psicologico. In questo caso si indirizzerà il lavoratore al centro di riferimento per il benessere organizzativo o alle strutture di supporto presenti sul territorio (Direzione Territoriale Lavoro, Consigliera di Parità, Consigliera di Fiducia, Comitato Unico di Garanzia, INL)”.
Nel servizio di ascolto sul mobbing, per gli anni 2018/2019, sono stati trattati una decina di accessi da parte di un’utenza distribuita fra il 50% di sesso maschile e l’altro 50% di sesso femminile. La provenienza dei lavoratori che vi hanno fatto accesso al servizio era quasi totalmente dal settore privato e in modo particolare dal settore commercio/servizi.
“Attualmente considerato il contesto socio economico e sanitario – conclude Maffeo, direttore dello Spisal - si prevede che gli accessi al servizio di ascolto sul mobbing siano triplicati”.
Endrius Salvalaggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA