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Lunedì 04 OTTOBRE 2021
Salute mentale e Covid. “Calano ansia e depressione, ma il virus resta ‘disuguale’ con difficoltà di accesso a cure e servizi”
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, promossa dall’Oms e dedicata alle disuguaglianze, la Società Italiana di Psichiatria (Sip), sottolinea l’impatto delle disparità generate dalla pandemia sulla salute mentale. Tuttavia le vaccinazioni anti-Covid riaccendono la speranza di tornare a una vita normale: primi segnali di rallentamento del disagio psichico causato dalla pandemia.
La pandemia ha aumentato le disuguaglianze che rischiano di rendere sempre più fragile la salute mentale già precaria delle fasce sociali più svantaggiate, ma i vaccini contro il Covid iniziano a ridurre ansia e disagio psichico.
Questo il messaggio che arriva dalla Società Italiana di Psichiatria (Sip), in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, promossa dall’Oms e dedicata alle disuguaglianze.
“La pandemia ha comportato fin da subito un inasprimento delle disparità già esistenti, con maggiore incidenza ed esiti della malattia nelle fasce più deboli – dichiarano Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, copresidenti della Società Italiana di Psichiatria – le diseguaglianze generate dalle conseguenze del lockdown hanno avuto riflessi anche sulla salute mentale, aumentando il disagio psichico soprattutto tra le fasce più fragili della popolazione, con minor accesso alle cure e ai servizi di cui tuttora si avvertono i contraccolpi”.
Tuttavia iniziano a intravedersi nella salute psichica della popolazione generale alcuni cambiamenti successivi alla vaccinazione anti-Covid. “Stiamo sperimentando i primi segnali di una riduzione di un certo grado di ansia e depressione da pandemia – aggiungono di Giannantonio e Zanalda – la popolazione inizia a sentirsi più fiduciosa nei confronti del futuro e sicura di uscire dai catastrofici effetti del Coronavirus, specie ora che sono disponibili i vaccini anti-Covid che fanno sperare di allontanarci dal rischio di un nuovo ‘ottobre rosso’, di nuovi isolamenti e chiusure che tantissimo hanno gravato sulla salute mentale di tutta la comunità, specie degli individui più fragili con più disagi psichici in partenza”.
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