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Giovedì 30 SETTEMBRE 2021
Ritardi copertura vaccinale Covid, botta e risposta tra Musumeci e medici

Il governatore accusa i medici di famiglia e i pediatri di libera di non avere subito aderito alla campagna di somministrazione dei vaccini promossa dalla Regione e di avere, così, rallentato la crescita copertura vaccinale. Lo Smi insorge: “Siamo basiti di quante bugie. Hanno preferito gli Hub. La magistratura contabile avvii un’indagine per appurare i costi e le modalità di spesa per l’effettuazione delle vaccinazioni negli hub”.

Il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in una sua dichiarazione al Tg di Video Mediterraneo, nell’analizzare la diffusione del covid 19 nell’isola, mette sotto accusa i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta sostenendo che vi siano state da parte loro dei diniego nell’adesione alla campagna vaccinale contro il covid 19 promossa dalla Regione Siciliana. Per il governatore, la mancata immediata adesione dei medici del territorio alla campagna avrebbe causato ritardi alla copertura vaccinale della popolazione e, di conseguenza, favorito i contagi. Una versione rigettata con forza dallo Smi Sicilia.

“Siamo basiti di quante bugie si è capaci di dire per nascondere i fallimenti della Regione Siciliana nella prevenzione sanitaria anti covid”, dichiara in una nota Giuseppe Catania, Segretario Regionale Sicilia del Sindacato Medici Italiani. “In questi mesi siamo intervenuti più volte verso la Regione Siciliana per manifestare la piena disponibilità dei medici di medicina generale ad effettuare le vaccinazioni. Si è, invece, preferito, con l’impiego di tantissimi soldi pubblici, di allestire hub con un dispiegamento di personale medico, sanitario e amministrativo per effettuare le inoculazioni. Musumeci dica, a questo punto, quanto sono costate ogni vaccinazione negli hub”, continua Catania.

Per il sindacalista “bisognava scegliere soluzioni diverse per arrivare prima alla più alta percentuale di vaccinati siciliani e alla zona bianca. Per questo era naturale puntare sui medici di medicina generale perché sono loro le figure mediche di cui i pazienti si fidano. Sono i medici di famiglia, infatti, che hanno il controllo capillare dei pazienti, che li conoscono psico-fisicamente e anche dal punto di vista delle terapie che praticano; in questo senso non necessitano di anamnesi e di esame obiettivo e di fare diagnosi”.

Per Catania “quest’attacco alla medicina generale è ancora più grave nel momento in cui con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vi saranno grandi risorse a disposizioni e saranno molti i cambiamenti nel sistema dell’assistenza primaria. Trasformare i medici di famiglia in capri espiatori è dannoso per tutto il sistema sanitario e allo stesso rappresenta una manovra per distogliere i cittadini siciliani dai fallimenti della Regione Siciliana”.

“Basta con il fango contro i medici di famiglia: la magistratura contabile avvii un’indagine per appurare i costi e le modalità di spesa per l’effettuazione delle vaccinazioni negli hub vaccinali della Sicilia” conclude il segretario regionale dello Smi Sicilia.

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