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Lunedì 06 SETTEMBRE 2021
Presentata dalla Regione “Tech4Life”, progetto di rete innovativa del biomedicale
“Tech4life” promuoverà la realizzazione di progetti di ricerca industriale per lo sviluppo di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario e di dispositivi medici volti al miglioramento del benessere della persona, con uno sguardo rivolto anche alla vita indipendente. Gli obiettivi della rete, spiega la Regione, “sono strettamente funzionali al contesto attuale, in cui il crescente fabbisogno sanitario e, conseguentemente i costi che ne derivano, pongono in primo piano il tema della sostenibilità dell’intero comparto”.
“La pandemia ci ha messo di fronte ad una serie di nuove necessità e alla sfida di trovare soluzioni e sopperire carenze in una situazione mai sperimentata prima. La rete innovativa Tech4Life è la pronta risposta del Veneto a tutto questo. Per fare il salto di qualità è stata messa in piedi una rete straordinaria che si occupa esclusivamente di biomedicale, coinvolgendo le Università Venete e il mondo delle imprese attraverso Confindustria. La Regione mette le risorse e la rete d’imprese svilupperà gli strumenti”. Così l’Assessore regionale allo sviluppo economico e innovazione del Veneto, Roberto Marcato, è intervenuto stamane in occasione della presentazione della neo-riconosciuta rete innovativa d’impresa regionale “Tech4Life”, la ventunesima istituita in Veneto, interamente dedicata alla realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici volti al miglioramento del benessere della persona.
Alla rete, nata su iniziativa di Confindustria Verona, Veneto Centro e regionale, aderiscono già 58 soggetti, suddivisi in 38 PMI e 10 grandi imprese dell’industria biotecnologica, della produzione di dispositivi biomedici, dell’erogazione dei servizi sanitari e farmaceutica, a cui si aggiungono 7 dipartimenti universitari.
“Tech4life”, spiega la Regione in una nota, promuoverà la realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici volti al miglioramento del benessere della persona. Grazie all’ausilio della domotica e della robotica collaborativa opererà sulla fruibilità degli ambienti di vita privati e pubblici. Particolare attenzione sarà rivolta agli ambienti di cura pubblici e privati con riferimento, ad esempio, al monitoraggio da remoto di casi cronici e ai temi legati alla telemedicina, oltre all’efficientamento delle piattaforme per l'identità digitale del paziente come chiave di accesso alla digitalizzazione delle interfacce di comunicazione degli istituti ospedalieri pubblici e privati con gli utenti. La rete svilupperà i temi dell’assistenza, per una vita indipendente e migliorata, sfruttando le potenzialità tecniche della medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata.
“Gli obiettivi della rete - chiarisce ancora la nota - sono strettamente funzionali al contesto attuale, in cui il crescente fabbisogno sanitario e, conseguentemente i costi che ne derivano, pongono in primo piano il tema della sostenibilità dell’intero comparto. L’innovazione tecnologica in chiave digitale può giocare un ruolo importante nel supportare l’efficientamento del sistema salute, garantendo qualità delle prestazioni e riduzione dei costi, promuovendone la sostenibilità”.
“La Regione del Veneto – ha sottolineato l’Assessore regionale allo sviluppo economico - sta lavorando dalla precedente programmazione 2014-2020 per supportare il tessuto imprenditoriale veneto, favorendo nuove ed innovative forme di aggregazione per affrontare le sfide che l’Europa aveva fatto proprie in epoca pre Covid, ossia rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione e oggi il suo supporto continua attraverso una nuova programmazione 2021-2027 che punta a guidare il mondo produttivo verso una economia innovativa, intelligente e verde”.
“La Regione mette a disposizione molte risorse – ha precisato ancora l’Assessore –; nel triennio abbiamo messo sul piatto per le 20 reti riconosciute un totale di 56 milioni di euro, 8,5 milioni di euro sono stati messi dalle Università e 32,4 dalle imprese. Ciò significa che, in totale, abbiamo investito 97 milioni di euro in tre anni per sostenere ricerca e innovazione delle nostre aziende, che, come sappiamo bene, sono in prevalenza piccole e medie imprese”.
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