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Mercoledì 21 LUGLIO 2021
“Grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente”
Gentile Direttore,
no, non si tratta di Mao Tse Tung, il grande timoniere ma, assai più modestamente, dell’Assessorato alla Sanità della regione Emilia-Romagna che, approfittando forse della confusione pandemica, decide di istituire nuove figura apicali (e conseguenti nuove strutture) per rappresentare l’eccellenza della situazione sanitaria sotto lo splendido cielo emiliano-romagnolo.
Indicando peraltro la via maestra alle altre Regioni, anch’esse ormai consapevoli che gli immani problemi assistenziali post-covid hanno finalmente individuato una soluzione solida, concreta, condivisa.
Il fatto che la Sanità pubblica lamenti talora carenze di medici, personale, strutture, edifici, attrezzature, competenze, condivisione, democrazie, visione, coraggio, sprezzo del malaffare, infiltrazioni virtuose, stipendi dignitosi, turni di lavoro decenti, liste d’attesa accettabili e molto altro ancora non deve preoccupare.
Rimedierà a tutto l’estensione del numero dei Direttori di Azienda sanitaria e dei loro staff, per i quali si prospetta l’urgenza di nuovi uffici, nuovi arredi, nuovo personale, nuove auto di servizio, nuove segreterie, nuovo spazio adeguato alle riunioni in presenza di una vera e propria folla: Direttore Generale, Direttore Sanitario, Direttore Amministrativo, Direttore Sociosanitario, Direttore Assistenziale e rispettivi collaboratori.
Nel guardare con favore ed ammirazione la modalità di istituzione del nuovo ruolo di Direttore Assistenziale di struttura sanitaria, va certamente rimarcato il grande impegno speso nel rinnovamento di una sanità che ha mostrato alcuni limiti nella gestione della pandemia: in realtà una vera e propria Caporetto, con la differenza che quella volta i Comandanti furono mandati a casa e prontamente sostituiti mentre ora non solo ce li teniamo, ma ne assumiamo dei nuovi. Sempre eterodiretti e sempre molto, molto obbedienti.
Forse sbagliava il presidente Mao ad affermare che “il mondo progredisce e l’avvenire è radioso” ma, se così fosse, sembra che le sanità pubbliche regionali non se ne accorgano proprio.
Pietro Cavalli
Medico
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