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Venerdì 09 LUGLIO 2021
Vaccini Covid. La protesta dei dentisti: “A due mesi da delibera siamo ancora in panchina”
La denuncia dell’Andi: “Comprendiamo la difficoltà a muoversi con due esigenze contrapposte l’apertura rapida e massiva a tante fasce di popolazione, necessaria per accelerare la diffusione del vaccino e, dall’altra, le consuete difficoltà di approvvigionamento dei vaccini con la necessità di preservare le seconde dosi”.
Era fine maggio quando con la delibera 583/2021, la Regione Toscana sanciva ufficialmente il coinvolgimento nella campagna di vaccinazione regionale anti-COVID-19 degli iscritti all’Albo degli Odontoiatri della regione.
Sono ormai passati oltre due mesi, ma dopo i proclami iniziali, la partecipazione dei dentisti toscani alla campagna di somministrazione dei vaccini, a parte sporadiche eccezioni, rimane ancora sulla carta. “Comprendiamo la difficoltà a muoversi con due esigenze contrapposte, -commenta il Presidente di ANDI Firenze, Valerio Fancelli – l’apertura rapida e massiva a tante fasce di popolazione, necessaria per accelerare la diffusione del vaccino e, dall’altra, le consuete difficoltà di approvvigionamento dei vaccini con la necessità di preservare le seconde dosi. Ora, però, la Toscana potrebbe, di nuovo, ritrovarsi in fondo alla classifica dei vaccinati e con le regole del green pass i suoi cittadini rischiano di non potersi muovere liberamente per le vacanze estive. In compenso si lavora, anche in questo periodo, ad aggravare la burocrazia degli studi con nuovi Regolamenti Regionali ridondanti relativamente alle autorizzazioni sanitarie, negandosi agli incontri istituzionali richiesti e omettendo la nostra Associazione dalle comunicazioni. Questo nonostante ANDI rappresenti una categoria datoriale di 2.500 dentisti e 5.000 unità di personale dipendente”.
Si aggiunge la voce del Presidente ANDI Toscana, Stefano Mirenghi, che ribadisce l’impegno degli Odontoiatri toscani: “Oltre 400 colleghi in tutta la Toscana hanno dato volontariamente la disponibilità a prestare servizio negli hub per contribuire fattivamente alla campagna vaccinale, superando, anche di tasca propria, diversi ostacoli burocratici, pur di esserci. Ci chiediamo, quindi, alla luce dei due mesi trascorsi in incontri, necessari ad approntare il protocollo regionale, gli ulteriori due mesi passati dalla firma dello stesso, considerato che il servizio di prenotazione online, ad esclusione delle fasce over 60 e fragilità, sia stato aperto solo ora, se ci sia davvero bisogno anche degli Odontoiatri come vaccinatori o se questo ‘empasse’ sia dovuto alla mancanza di una precisa organizzazione di fondo”.
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