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Mercoledì 30 GIUGNO 2021
Covid. Dimesso l’ultimo paziente dell’ospedale di Palestrina

Dal 5 luglio l’ospedale riaprirà all’utenza con l’immediata attivazione delle attività connesse all’Emergenza Urgenza, alla Medicina Interna, alla Chirurgia, la quale ultima, a causa della severa carenza di personale anestesista, partirà in maniera progressiva. Sempre a causa della carenza di pediatri a ginecologi slitta a settembre la ripresa dell’attività Materno Infantile.

Il 28 giugno scorso è stato dimesso l’ultimo paziente del Centro Covid di Palestrina, che si appresta così a riprendere l’attività pre covid, se pure con qualche difficoltà. I risultati e i prossimi passi della struttura, che dal momento della riconversione in Covid hospital ha seguito oltre 1400 pazienti affetti dal virus, sono stati comunicati dal Direttore Generale Giorgio Santonocito e dalla Direzione Strategica, in seno alla riunione con i Sindaci del Distretto di Palestrina, alla presenza del Presidente della Commissione Sanità, Rodolfo Lena.

Il Direttore Sanitario Aziendale, Velia Bruno, ha riferito che in data 5 luglio, si riaprirà all’utenza l’Ospedale di Palestrina, con l’immediata attivazione delle attività connesse all’Emergenza Urgenza, alla Medicina Interna, alla Chirurgia, la quale ultima, a causa della severa carenza di personale anestesista, che si registra su tutti i Presidi aziendali, partirà il 5 luglio, in maniera progressiva.

L’attività Materno Infantile, anche a seguito di una severa carenza di medici pediatri e ginecologi, sarà riattivata nel mese di settembre.

Il Direttore Amministrativo, Filippo Coiro, ha riferito sulle numerose iniziative assunte dall’Azienda, per sopperire alla carenza di personale medico. Ma la criticità permane. Il Presidente della Commissione Salute, Rodolfo Lena, ha quindi comunicato di aver presentato all’Assemblea Regionale, un progetto di legge, volto a incentivare, attraverso facilitazioni economiche, il personale medico e infermieristico che decida di prestare servizio presso gli Ospedali delle sedi periferiche e disagiate, posto che la carenza di alcune figure mediche registrato presso la ASL Roma 5, rappresenta un problema comune a tutte le altre Aziende, che operano nella cintura di Roma e della provincia, nonché a livello nazionale.

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