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Martedì 29 GIUGNO 2021
Allarme intersindacale Toscana: “Mancano 300 medici nel 118”

La conseguenza sono tempi di attesa che si moltiplicano. Denunciata anche la forte riduzione di posti letto e trattamenti economici “tra i più bassi a livello nazionale”. E infine lo spettro di una delibera che prevede la possibilità di obbligare i professionisti di altre discipline, dai chirurghi agli internisti, a coprire i buchi di organico accumulati negli anni nei PS.

L’Intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria della Toscana lancia l’allarme per la carenza di medici nei pronto soccorso calcolata in circa 300 unità in meno che rende difficile il servizio e allunga i temi di attesa.
 
A questo dato, secondo i sindacati, si somma la forte riduzione dei posti letto, appena 2,5 per 1000 abitanti contro i 3,2 della media nazionale e i 6 della Francia o gli 8 della Germania.
 
“In queste condizioni – si legge in una nota - i medici Toscani hanno affrontato l’emergenza covid riuscendo a garantire ai cittadini i livelli di assistenza migliori d’Italia. In cambio ricevono gli stipendi più bassi in assoluto a livello nazionale e, come se non bastasse, alle porte delle ferie estive ricevono l’ennesima doccia fredda. Una delibera che, per “risolvere” i problemi della carenza di dottori dei Pronto Soccorso prevede la possibilità di obbligare i professionisti di altre discipline, dai chirurghi agli internisti, a coprire i buchi di organico accumulati negli anni”.
 
“Ferie compromesse , nessun riconoscimento economico previsto, nessuna considerazione per le proposte dei sindacati, rischio di precettazione, aumento del rischio clinico, nessuna chiarezza sui profili di legittimità e sulle coperture assicurative che ogni medico paga di tasca propria. Questa la ricompensa per i nostri “Eroi” al termine della terza ondata”, prosegue la nota sindacale.
 
“I Sindacati della Dirigenza Medica e Sanitaria della Toscana, dopo due anni di abnegazione e sacrifici non si tirano indietro ma chiedono di partecipare alle decisioni, di essere ascoltati e rispettati e informano i cittadini di una situazione emergenziale che renderà sempre più difficile accedere a cure che garantiscano equità nel diritto di accesso e qualità dell’assistenza”, si legge nella locandina diffusa in questi giorni.

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