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Giovedì 28 GIUGNO 2012
Intramoenia. Marino (Pd): “Grave errore la nuova proroga”
Il senatore chiede che “si applichi la legge del 2007 e, una volta per sempre, si ponga fine a quell'anomalia tutta italiana che garantisce a un medico un posto di lavoro nella sanità pubblica, permettendogli allo stesso tempo di svolgere la libera professione, spesso senza controlli adeguati”.
Negativo il parere del senatore del Partito Democratico, e chirurgo, Ignazio Marino riguardo alla proroga ad ottobre decisa dal Governo per l’intramoenia allargata, la cui scadenza era prevista per il 30 giugno. “La nuova proroga è un grave errore”, secondo Marino, che chiede che “si ponga fine una volta per sempre a quell'anomalia tutta italiana che garantisce a un medico un posto di lavoro nella sanità pubblica, permettendogli allo stesso tempo di svolgere la libera professione, spesso senza controlli adeguati”.
Secondo Marino “basterebbe applicare la legge 120 del 2007 che prevede la libera professione all'interno dell'ospedale, ma al di fuori dell'orario di lavoro, e obbliga ad assicurare un numero di prestazioni nel pubblico non inferiore a quelle del privato. Ciò significa che se un medico esegue cento visite al mese a pagamento, ne deve eseguire almeno cento anche nel pubblico. Una proporzione che garantisce guadagni elevati ai professionisti, riduce le liste d'attesa e tiene conto delle esigenze degli ammalati, senza discriminare i meno abbienti. I tanti professionisti della sanità che operano con trasparenza – conclude il senatore del Pd -, sanno che questa legge permette di assicurare ai pazienti la continuità di cura e la presenza costante del medico in ospedale".
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