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Venerdì 25 GIUGNO 2021
Violenza di genere. Regione Lazio e Procura di Tivoli firmano protocollo
L’obiettivo è rafforzando la rete dei soggetti coinvolti nel contrasto del fenomeno (istituzioni giudiziarie e sociosanitarie, psicologi, Regione e associazioni) avviando, al contempo, un nuovo progetto per rimuovere gli ostacoli e gli elementi esterni che a volte possono indurre la vittima a ritrattare, ridimensionare o ritiro la denuncia. Zingaretti: “Sono molto orgoglioso”.
Aiutare le donne vittime di violenza rafforzando la rete dei soggetti coinvolti nel contrasto del fenomeno – le istituzioni giudiziarie e sociosanitarie, l’Ordine degli psicologi, la Regione Lazio e le associazioni che lavorano con autorevolezza per il contrasto della violenza maschile sulle donne e per la presa in carico delle vittime - è l’obiettivo con cui nasce il “Protocollo d’intesa per la realizzazione di un’azione integrata per l’incremento della protezione delle vittime di reato, in condizione di particolare vulnerabilità e di violenza di genere”.
Il Protocollo è stato firmato dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti; dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, Francesco Menditto e dal Direttore Generale della Asl Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito. Ha partecipato anche l’Assessora alle Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati.
“Sono molto orgoglioso di questo appuntamento - ha commentato il presidente Nicola Zingaretti - perché questo è un atto molto concreto: le donne che subiscono violenza, fisica o psicologica, troppo spesso scivolano nella solitudine ed è dentro questa dimensione che si rischia di restare dentro la violenza senza possibilità di riscatto. In questo senso Tivoli è un modello, lì dove una rete forte delle istituzioni è capace di far fronte alle sfaccettature di questo fenomeno. La firma di oggi è dunque uno sviluppo di questa collaborazione per fornire alle donne un interlocutore credibile dello stato, dentro un quadro sinergico, che sarà ampliato anche con il coinvolgimento dell’ordine degli psicologi e i servizi antiviolenza per una presa in carico completa”.
“La Regione - ha proseguito Zingaretti - in questi anni ha fatto molto per sostenere percorsi di fuoriuscita, dentro la strategia delle 3 P, Prevenzione, Protezione e Parità: dalle campagne di sensibilizzazione in particolare tra i ragazzi delle scuole, dunque, passando per il rafforzamento delle case rifugio e dei centri antiviolenza. Stiamo inoltre formando 4 mila operatori e operatrici sociosanitari, e abbiamo anche sostenuto 150 donne con un contributo fino a 5 mila euro per riavviare la loro indipendenza e stiamo lavorando con Ater affinché possa avere risposta il loro diritto alla casa".
“Il fenomeno della violenza di genere, della violenza maschile contro le donne è ancora una piaga del nostro tempo”, ha aggiunto l’Assessora alle Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati. "La violenza non fa distinzione di estrazione sociale, di nazionalità di provenienza, di lingua parlata, di religione di appartenenza, di regione, città o paese. Colpisce le donne. Per far fronte a questo ignobile fenomeno c’è solo una possibilità: fare rete. Questo è l’obiettivo della firma del protocollo di questa mattina: costruire una rete di istituzioni capace di garantire protezione e di tutelare le vittime per individuare la violenza, per curarne le ferite, per offrire alle donne una via d’uscita e per accompagnarle verso una nuova vita”, ha concluso Onorati.
Si tratta di un accordo che permetterà di potenziare lo Sportello Spazio Ascolto e Accoglienza Vittime Vulnerabili rivolto alle donne vittime di violenza, realizzato con il contributo della Regione Lazio, presso il Tribunale di Tivoli, e di avviare un nuovo progetto per rimuovere gli ostacoli che a volte possono condurre alla ritrattazione, al ridimensionamento o al ritiro della denuncia da parte delle donne vittime di violenza.
In particolare, sintetizza la nota della Regione, il protocollo prevede di:
- incrementare l’attività dello Spazio Ascolto e Accoglienza Vittime Vulnerabili istituito presso il Tribunale di Tivoli;
- avviare uno specifico progetto, con il coinvolgimento dell’Ordine degli Psicologi del Lazio e della rete dei servizi antiviolenza presenti sul territorio, diretto a evitare la ritrattazione, il ridimensionamento o il ritiro della denuncia/querela da parte delle donne vittime di violenza a causa di elementi esterni che ne alterino potenzialmente le scelte; un progetto che mira a sostenerle nel ruolo processuale di persone offese, rilevando fattori e condizioni di vulnerabilità, attivando un sistema di supporto integrato al fine di evitare la vittimizzazione secondaria; nonché attivando un percorso rivolto alla consapevolezza, all’autodeterminazione e alla presa di distanza da condizionamenti ambientali e familiari che possano ostacolare scelte autonome, anche nell’interesse delle figlie e dei figli;
- fornire il supporto di competenza ai Magistrati del Gruppo di Lavoro della Procura di Tivoli che si occupano del contrasto alla violenza di genere e alla sezione di polizia giudiziaria istituita presso la Procura con le medesime finalità;
- coordinare le azioni nell’ambito del progetto Codice Rosa avviato presso la ASL Roma 5;
- prevedere nuove azioni da modulare anche sulla base delle criticità rilevate, grazie al lavoro della Procura di Tivoli tra cui l’emersione della violenza di genere, le difficoltà e i bisogni delle vittime, la necessità di formazione ed informazione, la sensibilizzazione della comunità;
- implementare e sistematizzare la raccolta dati (scheda di rilevazione regionale);
- incrementare la formazione delle operatrici e degli operatori del settore in una prospettiva di tutela delle vittime di reato.
“Il protocollo - conclude la nota della Regione - rappresenta un ulteriore e importante passo nel contrasto della violenza maschile sulle donne nel Lazio. Viene così rafforzata la rete dei soggetti impegnati in prima linea e si ampliano gli strumenti a disposizione. In questo modo viene data ulteriore forza alla protezione e al sostegno delle donne vittime di violenza nel territorio del Lazio”.
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