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Venerdì 18 GIUGNO 2021
Green pass. Medici di famiglia e pediatri: “Nostra priorità è assistenza, non le funzioni amministrative”

Comunicato congiunto dei sindacati Snami, Smi, Simet, Cgil Medici, Federazione Cipe-Sispe-Sinspe sul Dpcm appena varato che introduce le norme per ottenere il Certificato Verde Digitale Ue. “Una disposizione che aggiunge oneri amministrativi a MMG e PLS sottraendo tempo prezioso al tempo di cura, cosa che non avviene in nessun altro paese della Comunità Europea”

“Il DPCM che definisce le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali COVID-19 prevede che i cittadini possono anche rivolgersi ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ad altri professionisti sanitari; si vuole insistere con una politica che sottrae tempo prezioso alle diagnosi e alle cure dei pazienti. Non si possono attribuire compiti meramente amministrativi ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta!”, così, in una dichiarazione, Snami, Smi, Simet, Cgil Medici, Federazione Cipe-Sispe-Sinspe.
 
“Il DPCM prevede, infatti che il cittadino potrà stamparsi autonomamente la green pass con due semplici passaggi dal sito del ministero della salute, ma indica, anche, che gli utenti  potranno rivolgersi al medico di medicina generale e al pediatra di libera scelta  per farsi aiutare laddove non avessero competenze informatiche o peggio non fossero in possesso di un computer o di una stampante”.
 
“Una disposizione che aggiunge oneri amministrativi a MMG e PLS sottraendo tempo prezioso al tempo di cura, cosa che non avviene in nessun altro paese della Comunità Europea. Siamo sicuri che si può trovare un’altra soluzione tecnica che coinvolga le altre amministrazioni pubbliche dalle ASL,  ai Comuni, che possono occuparsi di questi compiti che non sono propri della professione medica”.
 
“Chiediamo un'immediata sospensione del provvedimento e l’apertura di un confronto ad horas con il ministero della salute. Noi MMG e PLS vogliamo garantire tempo e assistenza qualificata ai pazienti, dobbiamo essere messi in condizione di farlo in modo adeguato”  concludono i sindacati.

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