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Lunedì 07 GIUGNO 2021
Toscana. Stati generali della Salute, primo incontro con le Università. Dalle Rsa grido d’allarme

Iniziate le audizioni in terza commissione. Gli Atenei toscani produrranno un documento congiunto come contributo al lavoro della Regione. Il Comitato di coordinamento delle Rsa dopo l’incontro con l’assessore Spinelli: “Interventi immediati o il nostro sistema non regge”. Il presidente Sostegni annuncia “nuova audizione dell’assessore a breve”.

Formazione, ricerca, edilizia: saranno questi i cardini sui quali si concentrerà il contributo delle tre Università toscane in preparazione degli Stati generali della Salute. È quanto emerso negli scorsi giorni nel corso delle prime audizioni in commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Enrico Sostegni. Sentiti i rappresentanti delle Università, delegati dai rettori: Fabio Marra (Università di Firenze); Riccardo Zucchi (Università di Pisa) e Francesco Dotta (Università di Siena). Nella stessa seduta, la scorsa settimana, sono stati sentiti i rappresentanti del Comitato di coordinamento delle Rsa per anziani, Maurizio De Scalzi, Andrea Blandi e Paolo Migliorini. Il comitato aveva avanzato un’esplicita richiesta di audizione per rappresentare la situazione critica delle Rsa. Occasione propizia, quella di ieri, dopo l’incontro che lo stesso Coordinamento ha avuto martedì con l’assessore regionale al sociale, Serena Spinelli.

Quello delle audizioni per gli Stati generali della Salute è un percorso appena avviato dalla terza commissione, ha ricordato il presidente Sostegni, e porterà alla definizione di un documento conclusivo da consegnare alla Giunta in vista dell’appuntamento del prossimo autunno. Un processo partecipativo che vede ora in primo piano il Consiglio regionale e che chiama in causa ogni cittadino attraverso una consultazione online sul sito web del Consiglio regionale,che resterà aperta fino al 30 giugno.

Le tre Università, riferisce una nota di fine seduta del consiglio, hanno espresso il proposito di produrre un documento condiviso, per rappresentare alla Regione un quadro dettagliato di proposte. Sono stati anticipati i temi più rilevanti: “Formazione in campo medico-sanitario, ricerca e potenziamento dell’edilizia, in particolare per la formazione di studenti delle scuole di area medica”, preannuncia Fabio Marra (Firenze). “Tra le tre Università c’è già una grossa interlocuzione e interazione a vari livelli”, ha aggiunto Francesco Dotta (Siena), che in particolare segnala già i temi “della medicina di precisione e della salute nelle città”.
 
Riccardo Zucchi (Pisa) conferma le linee condivise, segnalando in particolare “alcuni settori specifici, come chirurgia robotica, big data management, terapia oncologica avanzata”, fino a un progetto di “salute unica, che comprenda anche la medicina veterinaria”. Con l’auspicio di uno sforzo “per raggiungere una reale integrazione e coordinamento, su cui possiamo essere ottimisti a livello universitario consente ottimismo, ma che dev’essere ad ampio spettro tra livelli e strutture”.
 
Il vicepresidente Andrea Ulmi (Lega) ha sollecitato un pronunciamento “sull’abbattimento del numero chiuso”, la consigliera Donatella Spadi (Pd) ha evidenziato la necessità di “integrare le Università con le realtà dei territori”.

Per le Rsa, De Scalzi, Blandi e Migliorini hanno rappresentato una situazione “a rischio chiusura”, caratterizzata da “problemi gravi che richiedono interventi tempestivi, se non immediati, se si vuole scongiurare il rischio concreto di chiusura di molte strutture”. Una situazione rappresentata martedì nell’incontro con l’assessore Spinelli: “le questioni sul tavolo da molti mesi restano senza risposta”, dice il comitato. La carenza di personale, “prima di tutto di infermieri, ma anche di operatori socio-sanitari”, un numero di posti letto vuoti “che è intorno ai 2mila 500 sugli 11mila 800 complessivi accreditati e convenzionati”, il riconoscimento economico da parte della Regione, “che è lo stesso da undici anni”, i ristori insufficienti “a fronte dei costi sostenuti dalle Rsa per conto del sistema sanitario durante la pandemia” e, insieme, il rischio “di nuove aperture già autorizzate a livello locale, di strutture che si preparano, al di fuori dei limiti consentiti, ad accogliere fino a 200 posti e con una nuova offerta complessiva di 2mila posti”.

Il presidente Sostegni ha manifestato l’intenzione di “invitare l’assessora Spinelli in commissione già in una delle prossime sedute”, per rispondere alle istanze di un “sistema che deve essere salvaguardato” e per “capire quale sarà il ruolo che le Rsa dovranno avere nei prossimi anni”. Sollecitazioni ad affrontare subito il tema anche dai consiglieri Donatella Spadi (Pd) e Giovanni Galli (Lega).

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