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Giovedì 03 GIUGNO 2021
Covid. Accordo Unicef-Moderna per altre 34 milioni di dosi di vaccino a COVAX nel 2021

Questo è il quinto accordo che l’Unicef ha sottoscritto per i vaccini contro il Covid, dopo quelli annunciati con il Serum Institute of India, Pfizer, AstraZeneca e Human Vaccine.

L’UNICEF hanno firmato ieri un accordo di lungo periodo con Moderna per la fornitura di scorte di vaccino contro il COVID-19, per conto della COVAX Facility.
Con questo accordo, l’UNICEF, insieme con i partner per la fornitura, compresa la PAHO (PanAmerican Health Organization), avrà accesso ad una quantità di vaccino per circa 92 paesi e territori nel 2021 che può arrivare a 34 milioni di dosi. Questo è il quinto accordo che l’UNICEF ha sottoscritto per i vaccini contro il COVID-19, dopo quelli annunciati con il Serum Institute of India, Pfizer, AstraZeneca e Human Vaccine.
 
Il vaccino contro il COVID-19 di Moderna ha ricevuto l’Emergency Use Listing dell’OMS lo scorso 30 aprile. Il 3 maggio, la COVAX Facility aveva annunciato di aver firmato un accordo di acquisto preventivo per assicurare l’accesso a 34 milioni di dosi di vaccini contro il COVID-19 da Moderna negli ultimi tre mesi del 2021 e fino a 466 milioni di dosi nel 2022.
 
Le distribuzioni dei vaccini sono programmate per gli ultimi 3 mesi del 2021 e le allocazioni ai partecipanti COVAX saranno determinate dal COVAX Allocation Framework che si focalizza su equità all’accesso, considerando tra gli altri parametri la preparazione dei paesi e le scorte ricevute attraverso COVAX fino ad oggi, e valutazioni operative e di approvvigionamento.
 
L’obiettivo della COVAX Facility è di aiutare a rispondere alla fase acuta della pandemia globale entro la fine del 2021 garantendo un accesso rapido ed equo a vaccini sicuri ed efficaci a tutti i paesi e territori partecipanti a prescindere dal livello di reddito.
 
La COVAX Facility, guidata da GAVI, CEPI e OMS, insieme all’UNICEF, ha l’obiettivo di fornire accesso ai vaccini contro il COVID-19 approvati, consentendo la protezione degli operatori sanitari e sociali in prima linea e di altri gruppi vulnerabili e ad alto rischio.

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