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Martedì 25 MAGGIO 2021
Sconfiggere il cancro. La sfida del piano europeo raccolta dal PD. Sandra Zampa: “Un partito che salva la società è il partito di cui l’Italia ha bisogno”
Il Partito Democratico scende in campo per illustrare il Piano europeo di lotta al cancro e raccogliere la stessa sfida in Italia. Un paese, il nostro, che - come hanno evidenziato Alessandra Moretti, Sandra Zampa e Stefano Vella - può contare su un Ssn universalistico e una ricerca di eccellenza. Bene preziosi da difendere per ridurre il numero dei malati e dei morti per cancro. In Italia, nel 2020, si stiamo 377.000 nuove diagnosi.
Nel 2020 nell’Unione europea 2,7 milioni di persone hanno ricevuto una diagnosi di tumore, 1,3 milioni di persone hanno perso la vita a causa di un tumore. Numeri importanti, che si fanno sentire anche sull’economia: si stima che il cancro costi all'Europa circa 100 miliardi di euro all'anno. Cifre destinate a crescere, senza azioni decise in grado di fermare l'incremento dell'impatto del tumore, che entro il 2035 dovrebbe far registare un aumento del 25% dei casi.
A rilanciare l'allarme dell'Ue è stata ieri Alessandra Moretti, europarlamentare S&D e coordinatrice del Gruppo nella commissione per la lotta al cancro, che nel corso di una conferenza stampa convocata dal Partito Democratico, ha presentato il Piano con cui l’Europea ha ufficialmente dichiarato guerra al cancro il 3 febbraio scorso e rilanciato la sfida contro il cancro anche in Italia.
Introdotti a Brando Benifei, capo delegazione Pd al Parlamento Europeo, Moretti, insieme a Sandra Zampa (segretaria del Pd responsabile Salute) e Stefano Vella (delegazione italiana Horizon Europe -Health), hanno voluto evidenziare come i drammatici numeri del cancro possano ridursi se si mettono in campo gli strumenti giusti. E come il Pd possa e debba rendersi parte attiva in questo processo.
Stili di vita corretti, diagnosi tempestiva, ricerca scientifica e accesso alle cure sono le armi che si intende mettere in campo, in Europa e in Italia. Un Paese, il nostro, è stato evidenziato in conferenza stampa, la presenza di un sistema sanitario universalistico e di una ricerca di eccellenza rappresentano già pilastri importanti contro il cancro.
La volontà del Pd, ha spiegato Moretti, è “creare una sinergia forte tra il lavoro svolto in Europa e del Pd sui territori a livello nazionale. Il Piano strategico, per il quale l'Ue ha stanziato fondi specifici, è figlio di una azione portata avanti dalla larga comunità di chi lotta contro l cancro: pazienti, famiglie, medici, ricercatori e anche associazioni volontariato. Ma il Piano non è un punto di arrivo - ha evidenziato Moretti -, bensì la cornice dentro cui saranno articolate le azioni concrete, le misure legislative e i piani nazionali”.
La coordinatrice del Gruppo S&D nella commissione speciale europea ha spiegato che l'Europa intende agire su diversi: “Dalla definizione degli standard minimi dei programmi di screening e prevenzione, alla legislazione sugli stili di vita, fino alle campagne di sensibilizzazione e le vaccinazioni”.
E poi, ovviamente, c’è “un grande piano per ricerca scientifica, per la collaborazione medica e clinica, lo sviluppo di terapie innovative, la creazione di uno spazio europeo di dati sanitari a disposizione della scienza”.
Sandra Zampa ha quindi avvicinato lo sguardo alla realtà italiana. “Per il 2020 - ha spiegato - si stima che saranno diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumori maligni (esclusi i carcinomi della cute non melanomi): 195.000 negli uomini e 182.000 nelle donne. Un numero assoluto in aumento, a causa dell’invecchiamento della popolazione italiana”. Il 2020 il tumore più frequentemente diagnosticato si conferma il carcinoma mammario (pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi di tumore) seguito dal carcinoma del colon-retto, polmone, prostata e vescica.
Numeri drammatici. Ma “il cancro sta cambiando volto”, ha osservato Zampa. Perché “si guarisce sempre di più. A fare la differenza è spesso la diagnosi veloce, ma è ai progressi della scienza che si deve questo risultato. E in fatto di ricerva - ha evidenziato Zampa - il nostro Paese più vantare livelli altissimi".
“Da sottosegretaria alla Salute - ha proseguito Zampa - mi sono spesso interrogata su cosa ostacolasse l’accesso screening. In alcune Regioni i dati sono desolatamente bassi. Forse la differenza sta nella capacità di alcune Regioni di sapere comunicare in modo da arrivare alle persone”. Su questo aspetto, secondo la segretaria del Pd responsabile Salute, “il Pd ha l’opportunità di impegnarsi attivamente, aiutando le persone a comprendere l’importanza dello screening e della prevenzione in generale, ma anche cercando di comprendere quali possano essere gli ostacoli in certi territori o tra alcune persone”. “Un partito che salva la società è il partito di cui l’Italia ha bisogno”, ha concluso Zampa.
A Stefano Vella il compito di illustrare i progressi compiuti dalla ricerca nel campo della lotta al cancro. “La caratterizzazione genetica dei tumori è un settore importante crescita”, ha detto, citando poi gli anticorpi monoclonali e i farmaci che “riaccendono il sistema immunitario contro i tumori”. "Un’altra straordinaria cosa sono le Car-T, importanti contro le leucemie e i linfomi, e per i bambini soprattutto”. Poi c’è l’analisi genetica, quella del celebre caso di Angelina Jolie, e i “pump inhibitors”, la biopsia liquida, i farmaci “agnostici” e quelli mRna. Insomma, il modo di curare il cancro in pochi anni è completamente cambiato. Ed è per compiere ulteriori passi avanti che l’Ue ha istituito il progetto Horizon, che finanzia la ricerca in diversi settori, compresa la salute, alla quale sono stati destinati 7 miliardi di euro.
Di quel gruppo fa parte anche Vella. “Horizon - ha spiegato - sta cercando di mettere insieme gruppi di ricerca europea su cose straordinarie, sia in termini di prevenzione che di trattamento”. Ma nel contesto europeo, per la lotta al cacnro, secondo Vella l’Italia può avere una marcia in più. Questo perché “siamo uno dei pochi paesi che, grazie a un sistema pubblico e universalistico, può fare accedere tutti i cittadini a queste cure. È vero, ci sono differenze regionali, ma le regole parlano chiaro: tutti possono potere accedere ai farmaci e ai trattamenti”.
Un vantaggio che, secondo Vella, dobbiamo fare attenzione a non perdere. “Non basta fare ricerca e scoprire nuove terapie. C’è bisogno di farle arrivare alle persone. E quindi c’è bisogno di difendere il Ssn e fare in modo che funzioni”. Anche là dove al momento l'accesso alle cure non è sempre garantito.
Lucia Conti
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