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Sabato 22 MAGGIO 2021
Vaccini Covid. Figliuolo striglia le Regioni: “Basta azioni non coordinate”. E poi lancia le nuove linee guida: “Abbandonare gradualmente modello Hub e puntare sui medici e farmacisti”
Il generale commissario prima scrive al presidente delle Regioni Fedriga bacchettando gli Enti locali in merito ad “annunci di azioni non coordinate preventivamente con la struttura commissariale”. E poi inoltra alle stesse un documento con le indicazioni per il futuro in cui “si dovrà valutare la possibilità di ricondurre l'attività vaccinale quanto più possibile nell'alveo di tutte le strutture ordinarie del Ssn”. LA LETTERA – LE LINEE GUIDA
Vaccinare “soggetti fragili, over 60 e cittadini che presentano comorbilità” resta la priorità, ma “questi ultimi giorni tale focus appare un po' perso di vista, nonostante in molti casi le categorie citate non siano state messe completamente in sicurezza”. Così il commissario Francesco Figliuolo ha strigliato le Regioni in una lettera inviata al presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga intimando di farla finita con “annunci di azioni non coordinate preventivamente con la struttura commissariale e non inserite in un piano coerente a livello nazionale”. Anche perché il rischio è di “confondere l'opinione pubblica e minare la fiducia tra Regioni”.
Ma non solo il commissario ha poi inviato agli Enti locali anche le nuove 'Linee guida sulla prosecuzione della campagna di vaccinazione nazionale' in cui sostanzialmente si chiede alle Regioni di coinvolgere maggiormente le professioni sanitarie del territorio come medici di medicina generale, pediatri e farmacisti in modo da gradualmente abbandonare il modello degli Hub.
“Il graduale passaggio – si legge nel documento - da vaccinazioni effettuate in maniera centralizzata presso gli hub vaccinali verso un sistema di vaccinazioni delocalizzate molto più capillare e prossimo ai cittadini, permetterà di completare l’immunizzazione delle categorie più fragili, degli over 80, dei cittadini con comorbilità e a ridotta mobilità, non ancora completamente intercettati dall’attuale modalità organizzativa e che potranno essere raggiunti a domicilio o comunque in luoghi ad esso prossimi”.
Figliuolo ricorda poi che “il numero dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti ed altri operatori del Ssn che hanno espresso la volontà di aderire alla campagna vaccinale è già oggi considerevole e permetterebbe di incrementare notevolmente le capacità di inoculazione giornaliera, pur tenendo in debito conto le maggiori difficoltà logistiche connesse alla distribuzione e conservazione dei vaccini”.
E per questo invita “le Regioni ad aumentare in maniera graduale il contributo assicurato dalle citate categorie di personale sanitario alle vaccinazioni giornaliere, mantenendo in una fase intermedia e di transizione dello sviluppo del piano, completamente operativi gli hub vaccinali”.
“In una fase successiva – conclude - , in previsione di eventuali ulteriori richiami, si dovrà valutare la possibilità di ricondurre l'attività vaccinale quanto più possibile nell'alveo di tutte le strutture ordinarie del Ssn arrivando a coinvolgete la totalità dei medici di medicina generale, pediatri, farmacisti ed altri operatori del SSN, al fine di realizzare un sistema di vaccinazione sostenibile e stabile nel tempo, senza dover ricorrere a misure emergenziali”.
L.F.
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