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Venerdì 21 MAGGIO 2021
Concorsi truccati alla Asl Latina. Due arresti
Ai domiciliari sono finiti il Direttore dell’Uoc Reclutamento e un funzionario della stessa Unità. Le indagini riguardo due concorsi di settembre 2019 e dicembre 2020, svolti in forma aggregata tra le altre Asl, con Latina capofila. Gli indagati, membri delle commissioni esaminatrici, hanno anticipato ad alcuni candidati le domande che sarebbero state poste in sede di esame. Cinque i casi accertati, ma il sospetto è che il giro di favori sia più ampio.
Personale della Squadra Mobile della Questura di Latina e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina hanno dato esecuzione, stamani, a un’ordinanza di Custodia Cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di C.R., Direttore dell’U.O.C. Reclutamento ed ex Dirigente Amministrativo Facente Funzioni della ASL Latina, e di M.G.E., funzionario della predetta Unità organizzativa. I reati ipotizzati sono quelli di falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti d’ufficio entrambi nella forma aggravata nell’ambito di di due concorsi pubblici indetti, rispettivamente nel settembre 2019 e nel dicembre 2020, e svolti in forma aggregata tra le Asl di Frosinone, Latina, Viterbo e Roma 3, con la Asl Latina quale Capofila, entrambi caratterizzati da un elevato numero di partecipanti.
Le selezioni si sono tenute nei mesi di agosto e dicembre del 2020: la prima, relativa a n. 23 posti da collaboratore amministrativo professionale cat. D, ha visto la presentazione di quasi 1.300 istanze di partecipazione, mentre per la seconda, relativa a n. 70 posti con qualifica di assistente amministrativo cat. C, sono state presentate più di 2.900 domande.
Le procedure concorsuali “inquinate” sono accumunate dalla compresenza di entrambi gli indagati nella composizione delle commissioni esaminatrici in qualità, rispettivamente, di Presidente e Segretario.
Le indagini hanno permesso di accertare, come riferisce una nota della GdF, che “gli indagati, nei giorni precedenti le prove scritte e orali, hanno rivelato i quesiti predisposti per il concorso ovvero le domande che sarebbero state poste in sede di esame, attestando falsamente la regolarità della procedura dei verbali della commissione”.
Dal complesso delle attività investigative eseguite dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato, è “chiaramente" emerso come, "in entrambi i concorsi, le procedure previste dai bandi a tutela dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione e volte a favorire il merito degli aspiranti, siano state “piegate” e falsate in favore di rapporti di conoscenza più o meno diretta dei candidati. Anche se “solo” in cinque casi è stato possibile identificare i beneficiari delle “anticipazioni”, accertando come i membri della Commissione, in particolare il Rainone, abbiano contattato i candidati per comunicare loro le domande che avrebbero posto in sede di esame orale”.
Tutti gli accertamenti compiuti hanno evidenziato come “l’utilizzazione distorta della procedura concorsuale sia stata ampia con la conseguenza che lo spettro di “favori” elargiti dagli indagati grazie a tale meccanismo illecito sia estremamente vasto, come vasta appare la rete di connivenze creatasi”.
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