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Lunedì 19 LUGLIO 2010
Fazio: Stop agli sprechi, ma senza tagliare
Il ministro della Salute in un’intervista a ‘Il Messaggero’ difende la manovra che “non prevede tagli” e traccia la rotta per far uscire la sanità italiana dal guado dello sconquasso economico: “Abbiamo deciso di lavorare sugli sprechi anche perché i servizi peggiori stanno dove si spende di più”.
Per il ministro sono possibili grandi recuperi di efficienza in particolare evitando ricoveri inutili ed allungando l’orario di lavoro dei medici di famiglia per favorire lo sviluppo di altri punti di riferimento sanitario al di là degli ospedali e dei Pronto soccorso.
Ma come si può fare tutto ciò? Fazio spiega, per esempio, come ad oggi vi sia un gran numero di “ricoveri impropri. Pensiamo ad alcuni tipi di polmonite che possono essere curate anche a casa con l’assistenza sul territorio” senza dimenticare “i tempi d’attesa diversi tra regione e regione” gli acquisti e i conti non corretti. Uno dei pericoli sottolineato dai medici (oggi in sciopero) e dalle Regioni è che con la manovra la sanità dovrà subire un grosso ridimensionamento. Fazio spiega che a soffrire maggiormente sarà “chi aveva situazioni difficili (Lazio, Campania, Calabria e Molise) mentre gli altri si troveranno in situazioni facilmente gestibili”. Secondo il Ministro, quindi, “ci sono difficoltà, ma lo spazio per muoversi c’è”. Altro punto dell’intervista riguarda il blocco del turnover. Fazio tranquillizza e afferma che “il blocco non riguarda il comparto sanità” e poi sottolinea, sempre restando sul tema lavoro, la sua criticità nei confronti dei contratti co.co.co: “Sono critico, mentre sono favorevole alle assunzioni a termine, perché così è possibile fare delle scelte in base ai meriti acquisiti”. Snodo fondamentale anche quello che riguarda la spesa farmaceutica: “Bisogna centralizzare l’acquisto di beni e servizi”. Infine il ministro si rivolge ai medici di famiglia: “Occorre che in tutta Italia ci siano più punti di assistenza gestiti dai medici di famiglia” che “dovrebbero allungare e diversificare gli orari di lavoro”.
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