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Venerdì 07 MAGGIO 2021
Pronti a raccogliere le sfide del cambiamento per il futuro dell’Onaosi
Gentile Direttore,
nel cammino che mi ha portato in ruoli privilegiati, pieni di responsabilità operative nel perseguimento di beni comuni, ho più volte incrociato l’Onaosi. Nell’esercizio di quelle funzioni pubbliche, ho seguito e accompagnato la vita della Fondazione condividendone i valori sociali e civili racchiusi nella sua mission. La solidarietà tra generazioni, l’inclusione sociale di quanti, improvvisamente fragili, perdono certezze e speranze di futuro, il significato civile e sociale di istruire, educare e formare i giovani perché siano buoni costruttori del domani, costituiscono, ancora oggi, il destino comune di una collettività che vuole crescere inclusiva e coesa.
Queste convinzioni hanno sostenuto le mie scelte di ieri, sostengono oggi quella di non sottrarmi alla prospettiva di assumere, nell’Onaosi e per l’Onaosi, nuove responsabilità.
Onaosi Futura è la rappresentazione evocativa dell’Onaosi di oggi che raccoglie le sfide dei grandi cambiamenti che attraversano la sua comunità, determinata a crescere in operatività gestionale, efficienza e trasparenza amministrativa, a perseguire l’efficacia dei servizi resi migliorando e adeguando le tipologie di prestazioni agli effettivi bisogni degli assistiti. Onaosi è Futura se il suo messaggio civile e sociale raggiunge e convince i contribuenti e gli assistiti rafforzando il loro consenso e la loro fiducia, se l’informazione e la comunicazione rendono più accessibili le prestazioni e attraggono nuovi contribuenti volontari.
Lo Statuto e i Regolamenti vigenti definiscono un perimetro molto netto entro cui collocare ogni iniziativa finalizzata ad allargare la platea dei contribuenti volontari. La sostenibilità finanziaria della fondazione che già oggi può vantare la stabilità ultra cinquantennale del bilancio attuariale, nell’assunzione di tutele del rischio, deve considerare l’oggettiva diversità tra un sistema sostenuto dalla contribuzione obbligatoria, tipica dei modelli di Welfare pubblico basati sulla fiscalità generale progressiva sui redditi, rispetto a quelli opzionali, con ingresso e uscita volontari, tipici dei modelli mutualistici.
In questo secondo caso, le regole che disciplinano tale opzione devono commisurare tempo di inizio e durata della contribuzione al rischio che viene assunto. Il gruppo di maggior interesse al riguardo è quella fascia di neoiscritti o comunque da pochi anni iscritti agli Albi Professionali, già oggi iscrivibili alla Fondazione entro i primi dieci anni, con quote ridotte. Sono migliaia i giovani/anno il cui sbocco lavorativo non li porterà alla contribuzione obbligatoria, su questi è necessario lavorare con l’informazione e comunicazione dei rischi coperti e strutturare offerte di servizi, compatibili con il bilancio, che li affiancano nell’avvio della loro vita sociale e professionale.
Fermo restando che la mission storica dell’Onaosi è quella di assistere gli orfani di contribuenti e oggi anche di uno dei genitori non contribuente, è già stato possibile rispondere anche a bisogni dei contribuenti in condizioni di fragilità, per svariate cause, non ultime quelle legate agli effetti della pandemia SARS-CoV-2. Credo che la mappa di questi bisogni sia poco conosciuta e che comunque sia più articolata e diffusa di quanto comunemente ritenuto.
Uno dei pilastri della Fondazione è il suo patrimonio immobiliare costituito da edifici quasi esclusivamente dedicati ad attività istituzionali e quindi strumentali, quali sedi per la gestione e l’amministrazione nonché sedi operative per la produzione di servizi educativi/accoglienza residenziale di orfani assistiti e figli di contribuenti, paganti le rette. I Collegi e i Centri Formativi Universitari di proprietà, oltre quelli storici a Perugia, sono presenti a Torino, Padova, Pavia, Bologna e Messina mentre gli edifici che ospitano i Centri Formativi di Napoli e Milano sono in affitto.
Queste strutture attualmente ospitano 446 giovani, sono invece circa 2685 le prestazioni assistenziali in denaro. I Collegi di Perugia necessitano invece di potenziamento antisismico, riqualificazione energetica e impiantistica, di miglioramento del comfort alberghiero e degli ambienti di studio e di tempo libero.
Tra gli obiettivi del nuovo mandato c’è anche quello di consentire la piena accessibilità alle informazioni, l’adeguatezza e la pertinenza della comunicazione a quanto si vuol far conoscere e promuovere sono il presupposto per una partecipazione consapevole che genera fiducia e consenso o quantomeno interesse.
Penso a un progetto che, coinvolgendo ciascun componente del Comitato di Indirizzo e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, circa 37 persone, attivi un programma di conferenze, convegni, incontri sui territori, in collaborazione con organizzazioni sindacali categoriali, Ordini Professionali, Enti previdenziali, Associazioni civiche, scientifiche culturali, per informare e comunicare quale presente garantisce e quale futuro l’Onaosi intende garantire ai suoi contribuenti.
Da tempo i medici, pur vivendo un profondo disagio sociale e professionale, costituiscono, con tutte le professioni sanitarie, la schiena del nostro SSN, equo, solidale, universalistico. Una schiena, rimasta dritta a caro prezzo, nella pandemia da Covid-19, che ha salvato dal tracollo la nostra sanità pubblica, tutelando, in condizioni drammatiche, la salute e la vita di tantissimi contagiati.
La lista Onaosi Futura si è costituita sulla base di un’ampia convergenza di associazioni sindacali, le donne e gli uomini che si candidano, rappresentano culture ed esperienze professionali diverse, agiscono responsabilità di rilievo nella sanità pubblica, ma sono unite nell’impegno comune e condiviso del programma di mandato. Spetta ai contribuenti valutare questa offerta, sono fiducioso sul fatto che verrà compresa.
Grazie Direttore, per aver ospitato le mie riflessioni sulla sua testata.
Amedeo Bianco
Candidato capo lista ONAOSI FUTURA
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