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Venerdì 07 MAGGIO 2021
Covid. Altems: “Dimezzati i contagi in 6 settimane. Si vede effetto campagna vaccinale su anziani”
Ad affermarlo il nuovo report settimanale dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, campus di Roma: cala l’età dei contagiati, segno tangibile degli effetti del piano vaccinale per gli anziani. IL REPORT
Dimezzata in sei settimane l’incidenza dei contagi, ovvero il numero di nuovi casi, passando da 238 casi ogni 100.000 residenti sei settimane fa a 116 casi ogni 100.000 residenti. È in calo anche l’andamento dell’età dei contagiati, in particolare i contagi tra gli over 70 sono scesi all’11,1% rispetto alle altre classi di età nell’ultimo periodo considerato (12-25 aprile 2021); erano il 13,2% nel periodo 22 marzo-4 aprile 2021; segno che la campagna di vaccinazioni inizia a dare risultati.
Inoltre, nella settimana appena trascorsa risulta in calo anche la letalità (rapporto decessi su positivi): a livello nazionale, è pari al 2,94 per 1.000 (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,39 x 1.000). Il dato più elevato della letalità si registra in Molise pari a 8,83 x 1.000 e in Liguria pari a 6,36 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo. Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 2,55% (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,20%). Il dato più elevato si registra in Puglia al 5,21% seguito da Toscana al 4,12%. È quanto emerso dalla 51ma puntata dell’Instant Report Covid-19 dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.
“Si sta assestando ormai nelle ultime settimane al rallentamento della diffusione del virus – afferma il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scu
ola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) – come confermano le curve settimanali dell’incidenza, che nelle ultime 6 settimane è dimezzata, passando da 238 casi ogni 100.000 residenti a 116 casi ogni 100.000 residenti. Se il trend di diffusione del virus continuerà a calare, mentre la nostra fiducia nelle vaccinazioni continuerà a crescere, così come le somministrazioni, saremo presto al giro di boa che ci permetterà di ritornare ad avere minor restrizioni nella nostra quotidianità.”
“Continua la corsa alle vaccinazioni: nell’ultima settimana sono stati attivati 63 nuovi punti vaccinali. Le nuove attivazioni si concentrano in Puglia (+34 punti vaccinali) e Lazio (+ 7 punti vaccinali). Le nuove attivazioni – spiega Cicchetti – sono coerenti con le strategie vaccinali introdotte dalle Regioni. Alcune regioni, come ad esempio la Puglia, hanno adottato un approccio più “capillare” con un gran numero di centri vaccinali che – in media – effettuato un basso numero di inoculazioni. Al contrario, altre regioni – come la Campania – hanno preferito concentrare le vaccinazioni in pochi centri che effettuano un alto numero di vaccinazioni. A testimonianza di quanto detto, in Puglia il rapporto tra punti vaccinali e popolazione residente è pari a 6.124 residenti per punto mentre in Campania il suddetto rapporto si attesta a 92.967 residenti per punto di somministrazione.”
Quadro epidemiologico
In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 03 Maggio) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 423.558) sulla popolazione nazionale è pari a 0,71% (in diminuzione rispetto ai dati del 26/04 in cui si registrava lo 0,76%). La percentuale di casi (n= 4.050.708) sulla popolazione italiana è in sensibile aumento, passando dal 6,66% al 6,79%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 16 ed il 22 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 116 ogni 100.000 residenti.
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in PA Bolzano (13,40%), Friuli-Venezia Giulia (8,74%), in Val d’Aosta (8,83%) ma è in Campania (1,58%) e Puglia (1,19%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,71% (in calo rispetto ai dati del 26/04).
Dal report #25 è stata analizzata la prevalenza periodale che corrisponde alla proporzione della popolazione regionale che si è trovata ad essere positiva al virus nell’intervallo di tempo considerato (casi già positivi all’inizio del periodo più nuovi casi emersi nel corso del periodo). È stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: la settimana tra il 22 ed il 28 novembre è ad oggi il periodo in cui si è registrata la massima prevalenza periodale in Italia (1.612 casi ogni 100.000 residenti), mentre nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 867 casi ogni 100.000 residenti, in calo rispetto alla settimana precedente.
Letalità (rapporto decessi su positivi)
Nell’ultima settimana il dato più elevato si registra in Molise pari a 8,83 x 1.000 e in Liguria pari a 6,36 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 2,94 per 1.000 (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,39 x 1.000).
Mortalità (rapporto decessi su popolazione)
Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 2,55% (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,20%). Il dato più elevato si registra in Puglia al 5,21% seguito da Toscana al 4,12%.
Indice di positività settimanale
L’indice di positività al test misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test. L’indicatore differisce dall’indice di positività calcolato su base giornaliera, che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati per il monitoraggio del decorso clinico e l’eventuale attestazione della risoluzione dell’infezione. In particolare, l’indice registra un valore massimo del 35,61% in Puglia e del 25,04% in Emilia-Romagna. In Italia l’indice di positività al test è pari al 12,42%: risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 8 nuovi soggetti testati, in calo rispetto alla settimana precedente.
Andamento dell’età dei contagi
È stato analizzato l’andamento dell’età dei contagi dal 24 agosto 2020 ad oggi. Si nota che i contagi tra gli over-70 sono passati dal 7,2% di tutti i nuovi contagi, nel periodo 24 agosto - 6 settembre, all’essere il 18,2%, nel periodo 30 novembre - 13 dicembre (picco massimo), per poi scendere al 16,4% nel periodo 28 dicembre – 10 gennaio 2021, riprendere l’incremento nel periodo 4 gennaio – 17 gennaio al 16,70% e nel periodo 11 gennaio – 24 gennaio al 16,80% e scendere al 12,1% nel periodo 22 febbraio – 07 marzo, per poi ritornare a risalire nel periodo 22 marzo – 04 aprile al 13,2% e scendere al 11,1% nell’ultimo periodo considerato (12-25 aprile 2021).
Nuova pressione per setting assistenziale (Domicilio, terapia medica, terapia intensiva, x 100.000 ab): 27 aprile – 03 maggio 2021
È stato avviato il monitoraggio della distribuzione per setting della nuova pressione (aggiuntiva o sottrattiva) che il sistema sanitario ha registrato nella settimana appena trascorsa. Si può notare come nella settimana appena trascorsa la maggiore parte della nuova pressione si sia tradotta in nuovi casi isolati a domicilio. Nel complesso, in Italia, ci sono stati -37,58 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, -3,21 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e -0,43 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti.
Tamponi molecolari e tamponi antigenici
Dal report #37 si è avviato il monitoraggio del confronto tra il numero di tamponi molecolari e il numero di tamponi antigenici per 1.000 abitanti. La associata ad un numero maggiore di tamponi antigenici realizzati risulti essere la P.A di Bolzano (74,81 per 1.000 abitanti), mentre la Regione associata ad un numero maggiore di tamponi molecolari realizzati risulti essere il Friuli-Venezia Giulia (22,94 per 1.000 abitanti). A livello nazionale, il numero di nuovi tamponi molecolari settimanali è pari a 15,70 per 1.000 abitanti mentre il numero di nuovi tamponi antigenici è pari a 12,16 per 1.000 abitanti.
Terapia intensiva
Nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva
Dal report #33 è stato avviato il monitoraggio dei nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva (x 100.000 ab.). Il valore medio registrato nel contesto italiano è pari a 1,65 x 100.000 ab. (in calo rispetto alla settimana precedente pari a 1,77). Le regioni che hanno evidenziato più ingressi nel setting assistenziale della terapia intensiva durante l’ultima settimana sono la Puglia (2,81 x 100.000 ab.), la Toscana (2,38 x 100.000 ab.) e l’Umbria (1,84 x 100.000 ab.).
Tassi di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva e di Area Non Critica al 03 maggio 2021
L’indicatore mette in relazione il tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva con il tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica. Le soglie del 30% e del 40% sono individuate dal D.M. del 30/4/2020 come quelle oltre le quali vi è un sovraccarico rispettivamente per la Terapia Intensiva e per l’Area Non Critica. Si può notare come grazie queste soglie il grafico si divida in quattro quadranti: nel primo si posizionano tutte quelle regioni che hanno superato sia la soglia relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva che quella relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica, nel secondo si posizionano le regioni che superano solo la soglia relativa all’Area Non Critica, nel terzo sono presenti le regioni non a rischio di sovraccarico e nel quarto le regioni a rischio di sovraccarico relativamente alla sola Terapia Intensiva. Al 3 maggio 2021 una regione, in particolare la Puglia, si posiziona nel primo quadrante avendo superato entrambe le soglie di sovraccarico. A livello nazionale, la Regione Calabria registra il valore più alto in riferimento al tasso di saturazione in Area Non Critica mentre la Regione Toscana registra il tasso più elevato di saturazione in Terapia Intensiva. Campania, Lazio, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Umbria, Liguria, Sardegna, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Molise, Veneto, P.A. di Trento e P.A. di Bolzano non sono a rischio di sovraccarico in nessuna delle due aree oggetto di valutazione, posizionandosi, quindi, nel terzo quadrante.
Andamento vaccinazioni Covid-19 in Italia
Nuovi punti di somministrazione attivati dal 27 aprile al 04 maggio 2021
Negli ultimi sette giorni, la regione Puglia ha attivato un numero notevole di punti di somministrazione (34) seguita dal Lazio (7), dalla Toscana (4) e dal Piemonte (3). Al contrario, in Basilicata, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, P.A. di Trento, P.A. di Bolzano, Sardegna e Valle D’Aosta non risultano nuovi punti di somministrazione.
Residenti per punti di somministrazione
Si monitora al 4 maggio 2021 il rapporto tra la popolazione residente e il numero punti di somministrazione (territoriali ed ospedalieri) per ciascuna regione. La regione Puglia ha il rapporto più basso: in media ogni punto vaccinale ha in carico circa 6124 residenti, seguita dalla Liguria con 8910 residenti. Al contrario, la regione Lombardia e Campania hanno il valore più alto, con un rapporto pari a 74.682 residenti per la Lombardia e 92.967 per la Campania.
Punti di somministrazione territoriali e ospedalieri al 04 maggio 2021
È stato avviato il monitoraggio dei i punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri per ciascuna regione. La regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (494) seguita dal Veneto (151), dalla Toscana (168) e dall’Emilia Romagna (143). Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiori di punti di somministrazione ospedalieri (125) seguita dalla Lombardia (112) e dal Lazio (88).
Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale al 04 maggio 2021
È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni effettuate da ciascun punto di somministrazione regionale. Il valore più alto dell’indicatore si registra in Campania, dove ciascun punto di somministrazione ha effettuato circa 35.432 vaccini. Valori alti dell’indicatore si riscontrano anche in Lombardia (31.648) e Molise (24.326). Al contrario il suddetto indicatore rivela un basso rapporto tra vaccini inoculati e punti di somministrazione in Puglia (2462) ed in Liguria (4250).
Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale dal 27 aprile al 04 maggio 2021
È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione nell’ultima settimana. Negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: la Lombardia (5623), la Campania (5157) e il Molise (2817). Al contrario, la Puglia (324), la Liguria (520) e l’Umbria (720) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni.
Prime dosi/Popolazione residente per fascia di età (x 100 ab.)* al 04 maggio 2021
A livello nazionale si registrano le seguenti percentuali per le fasce di età considerate: 16-19 anni (1,38%), 20-49 anni (12,23%), 50-69 (26,31%), 70-79 (64,72%), over 80 anni (88,64%). La media nazionale (che considera la fascia di età maggiore di 16 anni) è pari al 28,99%.
Percentuale di copertura delle fasce di popolazione (1° dose) al 04 maggio 2021
È stato avviato il monitoraggio della percentuale di copertura delle fasce di popolazione stratificate per età riguardo la prima dose vaccinale. Dal grafico si evince come il Veneto, la Toscana e la Liguria abbiano vaccinato la quota maggiore di over 80 nel contesto nazionale. La Sicilia rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione più anziana (71%).
Dosi Somministrate/Dosi Consegnate/Popolazione residente (x 100 ab.) al 04 maggio 2021
È stata avviato il monitoraggio relativo alla correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Il grafico mostra la correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Dal grafico si evince come le regioni Puglia, Umbria, Lombardia, Veneto, Abruzzo, Marche, Piemonte, Emilia-Romagna, Molise, Liguria e Valle d’Aosta rappresentano le regioni il cui rapporto tra dosi somministrate rispetto a quelle consegnate è superiore al valore medio nazionale.
Somministrazioni totali (1°/2° dose)/Popolazione residente (x 100 ab.) al 04 maggio 2021
Sono state analizzate le somministrazioni totali (1°e 2°dose) in rapporto alla popolazione residente stratificata per il vaccino somministrato. In tutte le regioni italiane il vaccino Pfizer è stato somministrato in percentuali maggiori rispetto a quelli di AstraZeneca o di Moderna o di Janssen.
Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 22 Settembre 2021 dell’UE
Dal report #42 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla luce del target fissato dall’UE in riferimento alla data del 22 Settembre 2021, data in cui l’UE chiede ai Paesi membri di raggiungere l’obiettivo del 70% della popolazione adulta. Ad oggi sono state vaccinate il 23,60% dell’obiettivo dei circa 29 milioni da raggiungere al 22 Settembre 2021, pari a 6.765.958 persone vaccinate.
Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 30 settembre 2021 del Piano Vaccinale Anticovid
Dal report #45 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla data del 30 Settembre 2021, data in cui il Piano Vaccinale Anticovid pone di raggiungere l’obiettivo del 80% della popolazione vaccinata. Ad oggi sono state vaccinate il 16,47% dell’obiettivo dei 41 milioni da raggiungere al 30 Settembre 2021, pari a 6.765.958 persone vaccinate.
Andamento somministrazioni vaccini (valore soglia 500.000) al 03 maggio 2021
Dal monitoraggio della capacità giornaliera di somministrazione a livello nazionale dei vaccini, considerando il valore soglia uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, si evince che dopo il picco di fine aprile dove la soglia è stata oltrepassata, il trend ora è sceso di nuovo sotto le 500.000 somministrazioni giornaliere.
Somministrazioni totali / N° punti somministrazione / Popolazione residente
Dal report #48 si avvia il monitoraggio del rapporto tra il numero dei centri vaccinali (2.252 in Italia, sia territoriali che ospedalieri) e la popolazione residente (rappresentata in scala logaritmica); si osserva una prevedibile linearità nel rapporto tra le due grandezze, con le Regioni più popolose che dispongono di più centri vaccinali rispetto a quelle con un minor numero di residenti. In aggiunta, nelle dimensioni della sfera dell’indicatore, il grafico enfatizza una terza dimensione, il numero di vaccinazioni effettuate (sia prima che seconda dose) in rapporto alla popolazione residente. Come si può vedere, anche in Regioni paragonabili per popolazione e numero di centri vaccinali, le sfere delle somministrazioni assumono dimensioni piuttosto differenti (es. Veneto e Sicilia).
Andamento vaccinazioni Covid-19 nei Paesi Membri dell’UE
Somministrazioni vaccini / PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi UE al 06 maggio 2021
È stato analizzato il rapporto tra il numero di somministrazioni dei vaccini rispetto al PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi Membri dell’Unione Europea. Il valore medio Ue delle somministrazioni è pari a 36.572 x 100.000 abitanti, il valore dell’Italia è pari a 35.457 x 100.000 abitanti, maggiore della media europea.
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