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Giovedì 06 MAGGIO 2021
Covid. La Sardegna vuole la zona gialla, inviata relazione al ministero

“La permanenza in zona ragione sarebbe paradossale”, sostengono Solinas e Nieddu, spiegando come i dati mostrino “uno scenario di rischio basso, di tipo 1”. L'indice di contagio registrato dalla Regione tra il 26 aprile e il 2 maggio avrebbe un RT di 0,74, in ulteriore discesa rispetto allo 0,81 registrato nella settimana precedente. Positivi anche i dati sulla pressione negli ospedali, con indici al di sotto delle soglie d’allerta previste. Con tali dati, per la Regione “la permanenza in zona arancione non sarebbe giustificata o giustificabile”.

La Regione vuole passare in zona gialla. E lo ribadisce al Governo, perché sia scongiurata la permanenza nell’attuale fascia di rischio per un’altra settimana, come previsto nell’ultima ordinanza del Ministro della Sanità. Le motivazioni sono contenute in una relazione che l’assessorato regionale della Sanità ha inviato questa mattina al Ministero e che dimostrerebbe il progressivo miglioramento del quadro epidemiologico nell’Isola.

“La permanenza della Sardegna in zona arancione risulterebbe paradossale alla luce dei dati registrati nelle ultime settimane”, dichiara il Presidente della Regione Christian Solinas in una nota. “Tutti principali indicatori descrivono una situazione in miglioramento, con un quadro generale compatibile con una fascia di rischio più bassa di quella attuale. Abbiamo già sollevato forti dubbi sull’attuale sistema di classificazione. Le misure restrittive sono indispensabili quando rispondono a precise necessità di contenimento del virus, diversamente il pericolo è quello di vedere applicate limitazioni solo in virtù degli automatismi previsti dalle disposizioni normative”, conclude Solinas.

Uno scenario di rischio basso, di tipo 1, quello che, spiega la Regione, emerge nello stesso report provvisorio inviato dall’Istituto Superiore di Sanità alle Regioni e in attesa di validazione da parte della Cabina di regia. “Se i dati fossero confermati, il monitoraggio della settimana di riferimento dal 26 aprile al 2 maggio indicherebbe per la Sardegna un indice di contagio RT di 0,74, in ulteriore discesa rispetto allo 0,81 registrato nella settimana precedente. Positivi anche i dati sulla pressione negli ospedali, dove il tasso di occupazione si attesta al 22% sia per le degenze in area medica, sia nelle le terapie intensive, indici al di sotto delle soglie d’allerta previste”.

“Alla luce di questi dati – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – riteniamo che la Sardegna presenti i requisiti per la classificazione in un livello di rischio inferiore rispetto a quello attuale. Una decisione in questo senso ristabilirebbe l’appropriatezza delle misure rispetto all’attuale situazione epidemiologica. Il quadro generale è in costante divenire e le vaccinazioni proseguono in maniera massiva”.

“Non intendiamo abbassare la guardia - conclude Nieddu -, ma tante attività attendono di poter ripartire e allo stato attuale sarebbero in grado di farlo in sicurezza. Oggi la permanenza in zona arancione non sarebbe in alcun modo giustificata o giustificabile”. 

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