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Martedì 04 MAGGIO 2021
Viaggio nelle professioni sanitarie. I “tecnici ortopedici”: intervista alla nuova presidente Silvia Guidi

“Guardando al mondo della formazione, abbiamo la presunzione di poter portare nuova linfa al mondo universitario, realizzando un percorso di studi che includa tutte quelle materie di nuova concezione, dalla robotica all’intelligenza artificiale, perché stiamo da anni lavorando in questi settori. Sperimentiamo ma non siamo ricercatori, ma questo non ci impedisce di modificare, implementare, migliorare i dispositivi per migliorare la vita agli assistiti”.

I Tecnici ortopedici sono 2068 in Italia, continuiamo il nostro viaggio tra le 19 professioni sanitarie che compongono la Fno TSRM e PSTRP intervistando Silvia Guidi, da pochi giorni alla guida della Commissione d’albo nazionale dei Tecnici ortopedici a seguito delle recenti elezioni per il rinnovo delle cariche.

Presidente Guidi, ci dia una panoramica della figura del Tecnico ortopedico.
Si tratta di una professione con un forte impulso all’innovazione, la cui evoluzione si è realizzata in parallelo alle nuove scoperte scientifiche, allo sviluppo di nuovi materiali e di nuove tecnologie.

Ogni giorno vengono erogati migliaia di dispositivi ortoprotesici che comprendono ausili, protesi ed ortesi, dispositivi che solo il Tecnico ortopedico ha la possibilità di mettere in servizio, certificandone l’idoneità e la conformità ai requisiti tecnici ed all'uso medico, come già disponeva la direttiva 46/92 e come disporrà il nuovo disciplinare europeo sui dispositivi medici che entrerà in vigore il prossimo maggio, dopo un rinvio causato dalla crisi pandemica.

Il mondo dei dispositivi medici spazia dalle protesi di arto, ai busti e corsetti , dalle ortesi plantari, agli ausili per la deambulazione, a tutti i dispositivi utili per assistere persone non più autosufficienti... insomma un mondo vasto e complesso nel quale l’assistito trova la soluzione ortoprotesica più adatta a compensare la propria disabilità o a risolvere una propria condizione di invalidità temporanea o permanente.

I Tecnici ortopedici, nelle attività̀ quotidiane e nei percorsi terapeutico-riabilitativi, collaborano con buona parte degli altri professionisti sanitari, con impegno e professionalità. La nostra è una professione antica, che si è sviluppata secondo una modalità di lavoro artigianale, ma consolidatasi negli anni insieme ad altre professioni sanitarie con le quali oggi, grazie alla legge 3 del 2018, istitutiva degli albi professionali, condivide il “maxi-ordine” delle professioni sanitarie.

Ecco, ci parli del vstro percorso nella Fno TSRM e PSTRP.
La nostra Commissione di albo nazionale appena costituitasi, dovrà aprire la strada affinché questa professione che opera prevalentemente nel mercato della sanità privata, venga finalmente inserita, al pari di molte altre, nel Ssn. Analogamente, dovrà affrontare i problemi legati all’abusivismo professionale, il cui verificarsi lede gravemente la figura del Tecnico ortopedico e compromette la sicurezza e l’idoneità dei dispositivi ortoprotesici, recando grave pregiudizio agli assistiti; al contrasto del fenomeno dell’abusivismo daremo perciò il massimo impulso anche perché mortifica le competenze che il Tecnico ortopedico ha acquisito durante il percorso universitario e che sono specifiche del profilo.

E per ciò che riguarda corsi di laurea e ricerca?
Guardando al mondo della formazione, abbiamo la presunzione di poter portare nuova linfa al mondo universitario, realizzando un percorso di studi che includa tutte quelle materie di nuova concezione, dalla robotica all’intelligenza artificiale, perché stiamo da anni lavorando in questi settori, senza abbandonare le nostre competenze tradizionali.

Sperimentiamo ma non siamo ricercatori, ma questo non ci impedisce di modificare, implementare, migliorare i dispositivi per migliorare la vita agli assistiti. Lo sappiamo e lo possiamo fare. Siamo operatori sanitari e vorremmo essere conosciuti per tutte le volte che aiutiamo un bambino a riprendere a camminare, oppure un anziano a recuperare piccoli momenti di autonomia.

È un momento difficile questo per voi, in Italia?
Il “mercato” italiano ha attraversato e sta tuttora attraversando un periodo difficile, ma i nostri operatori, nonostante la contrazione economica, sono rimasti a disposizione, officine sempre aperte, forniture di dispositivi e servizi resi ai cittadini nonostante i blocchi riscontrati nel Ssn. Abbiamo continuato a lavorare, aumentando i controlli e la sicurezza, nonostante le difficoltà operative indotte dalle misure anti-Covid per contrastare la diffusione del contagio. Ci attendono grandi sfide, un gran lavoro per la Commissione nazionale e per tutte le Commissioni provinciali d’albo. L’Ordine è una conquista ma anche un’opportunità attesa da oltre 20 anni che impiegheremo utilmente per la crescita e la valorizzazione della nostra professione.

Lorenzo Proia

Leggi le interviste precedenti: Audiometristi (Cino); Perfusionisti (Scali); Tecnici di neurofisiopatologia (Broglia); Podologi (Cassano); Terapisti occupazionali (Della Gatta).

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