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Lunedì 03 MAGGIO 2021
Covid. Commissione Ue propone la libera circolazione in Europa per tutte le persone vaccinate anche prima dell’entrata in vigore del Green pass. La proposta all’esame del Consiglio europeo

La Commissione ha anche proposto un  meccanismo di "freno di emergenza" contro le varianti, che consentirà agli Stati membri di agire rapidamente e di limitare temporaneamente al minimo indispensabile tutti i viaggi dai Paesi colpiti". LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE

La Commissione europea "propone agli Stati membri di allentare le attuali restrizioni sui viaggi non essenziali nell'Ue, per tenere conto dei progressi delle campagne di vaccinazione e degli sviluppi della situazione epidemiologica a livello mondial". Questa la proposta avanzata dalla Commissione al Parlamento europeo.
 
Più in particolare, la Commissione propone di consentire l'ingresso nell'UE "per motivi non essenziali non solo a tutte le persone provenienti da paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a tutte le persone che hanno ricevuto l'ultima dose raccomandata di un vaccino autorizzato dall'UE. Questo potrebbe essere esteso ai vaccini che hanno completato il processo per essere inseriti nell'elenco di utilizzo di emergenza dell'OMS". Inoltre, la Commissione propone di innalzare, in linea con l'evoluzione della situazione epidemiologica nell'UE, la soglia relativa al numero di nuovi casi Covid-19 utilizzata per determinare un elenco di paesi da cui dovrebbero essere consentiti tutti i viaggi. 
 
Allo stesso tempo, l'emergere di varianti preoccupanti del coronavirus richiede una vigilanza continua. Pertanto, come controbilanciamento, la Commissione propone un nuovo meccanismo di "freno di emergenza", da coordinare a livello dell'UE e che limiterebbe il rischio che tali varianti entrino nell'UE. "Ciò consentirà agli Stati membri di agire rapidamente e di limitare temporaneamente al minimo indispensabile tutti i viaggi dai paesi colpiti per il tempo necessario a mettere in atto misure sanitarie adeguate".
 
La Commissione propone inoltre che gli Stati membri aboliscano le restrizioni sui viaggi non essenziali per le persone vaccinate che si recano nell'UE. Ciò riflette i più recenti pareri scientifici che dimostrano che la vaccinazione aiuta notevolmente a interrompere la catena di trasmissione.
 
L'intero meccanismo, si spiega, dovrebbe essere facilitato una volta che il certificato verde digitale diventerà operativo, in linea con le regole proposte dalla Commissione il 17 marzo. In particolare, i viaggiatori dovrebbero essere in grado di dimostrare il loro stato di vaccinazione con un "certificato verde digitale rilasciato dalle autorità degli Stati membri su base individuale, o con un altro certificato riconosciuto come equivalente in virtù di una decisione di adeguatezza della Commissione. Fino a quando il certificato verde digitale non sarà operativo, gli Stati membri dovrebbero essere in grado di accettare certificati da paesi non UE in base alla legislazione nazionale, tenendo conto della capacità di verificare l'autenticità, la validità e l'integrità del certificato e se contiene tutti i dati pertinenti".
 
Gli Stati membri potrebbero prendere in considerazione la creazione di un portale che consenta ai viaggiatori di chiedere il riconoscimento di un certificato di vaccinazione rilasciato da un paese extra UE come prova affidabile di vaccinazione e/o il rilascio di un certificato verde digitale. I bambini esclusi dalla vaccinazione dovrebbero essere in grado di viaggiare con i loro genitori vaccinati se hanno un test Pcr Covid-19 negativo eseguito al più presto 72 ore prima dell'area di arrivo. In questi casi, gli Stati membri potrebbero richiedere ulteriori test dopo l'arrivo.
 
Spetta ora al Consiglio europeo esaminare questa proposta. Una prima discussione è prevista a livello tecnico nella riunione che si terrà il 4 maggio, seguita da una discussione nella riunione degli ambasciatori dell'UE (Coreper) il 5 maggio. Una volta che la proposta sarà adottata dal Consiglio, spetterà agli Stati membri attuare le misure stabilite nella raccomandazione. Il Consiglio dovrebbe rivedere l'elenco dei paesi terzi esentati dalla limitazione di viaggio alla luce dei criteri aggiornati e continuare a farlo ogni due settimane.

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