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Mercoledì 28 APRILE 2021
Parkinson. In alcuni pazienti è utile la terapia della luce per curare i disturbi del sonno
La terapia della luce può compensare gli squilibri del sonno indotti dalle terapie farmacologiche per il Parkinson. L’evidenza emerge da una metanalisi della letteratura condotta da un team di ricercatori cinesi.
(Reuters Health) – Gli effetti benefici della terapia della luce in alcuni pazienti con malattia di Parkinson sembrano essere confermati da una revisione sistematica e metanalisi di piccoli studi controllati randomizzati condotte da ricercatori cinesi.
In un articolo apparso su Sleep Medicine, Guoen Cai e colleghi, della Fujian Medical University, hanno osservato che i caratteristici sintomi non motori della malattia includono disturbi del sonno e depressione. I farmaci per il Parkinson possono indurre disturbi del sonno e questo fenomeno è spesso accompagnato da depressione.
Gli ipnotici, inoltre, possono aumentare la sedazione durante il giorno e rendere più probabili le cadute. Gli antidepressivi possono causare ipotensione ortostatica e disfunzione cognitiva e potenzialmente peggiorare i sintomi motori.
La terapia della luce (BLT) si è mostrata efficace nel trattamento dei disturbi del sonno e del ritmo circadiano in pazienti con malattia di Alzheimer e si è dimostrata benefica nel trattamento della depressione.
Per valutare quanto potrebbe essere efficace nei pazienti affetti da Parkinson, i ricercatori hanno condotto ricerche in letteratura e hanno individuato cinque studi clinici che hanno coinvolto 173 pazienti.
Questi studi hanno confrontato l’effetto delle luci di controllo e la terapia della luce. Nella maggior parte dei trial è stata impiegata un’intensità della luce da 1.000 a 7.500 lux, erogata per un tempo compreso tra una e due ore.
La metanalisi che ha coinvolto 145 pazienti ha mostrato che nel gruppo di controllo non è stata osservata alcuna differenza nel grado di depressione dopo l’esposizione. Tuttavia, il punteggio relativo alla depressione dei pazienti dopo la terapia della luce era significativamente inferiore rispetto al periodo antecedente.
Un’ulteriore analisi che ha coinvolto 42 pazienti, di cui erano disponibili i dati sull’insonnia, ha mostrato che il punteggio relativo all’insonnia dopo la terapia della era significativamente più basso rispetto a prima della terapia. Nel gruppo di controllo non sono emerse differenze. I ricercatori hanno osservato che tutti gli eventi avversi erano lievi e transitori e hanno concluso che “la terapia della luce sembra essere ben tollerata, facile da usare e rappresenta un’opzione terapeutica non farmacologica economica”.
Fonte: Sleep Medicine
David Douglas
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
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