quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 26 APRILE 2021
Covid. Approvate le linee guida per il potenziamento dei servizi di cura domiciliari integrati

ATS definisce più in dettaglio quelli che dovranno essere gli aspetti organizzativi. Si prevede che presso i distretti sociosanitari siano costituite una o più équipe Cdi Covid per il monitoraggio e l’assistenza ai pazienti in isolamento domiciliare o in quarantena. Nonché per i soggetti cronici, disabili, con dipendenze patologiche, e in generale per le situazioni di fragilità tutelate ai sensi del Capo IV del vigente DPCM 12 gennaio 2017 in materia di Lea. IL DOCUMENTO

L’Azienda per la tutela della salute definisce più in dettaglio gli aspetti organizzativi e procedurali relativi al funzionamento delle cure domiciliari integrate COVID. A questo scopo il Commissario straordinario Ares-Ats, Massimo Temussi, ha approvato con deliberazione n. 286 del 22 aprile 2021 le “Linee di indirizzo per l’attività delle équipe Cure Domiciliari Integrate/COVID”.

In armonia al Piano di riorganizzazione della rete assistenziale territoriale è stato disposto in questa fase di emergenza sanitaria da Coronavirus, già dal mese di marzo scorso, il potenziamento delle cure domiciliari integrate. Esso prevede che “presso i distretti sociosanitari siano costituite una o più équipe di cure domiciliari integrate Covid (CDI COVID) per il monitoraggio e l’assistenza ai pazienti in isolamento domiciliare o in quarantena, nonché per i soggetti cronici, disabili, con disturbi mentali, con dipendenze patologiche, non autosufficienti, e in generale per le situazioni di fragilità tutelate ai sensi del Capo IV del vigente DPCM 12 gennaio 2017 in materia di LEA”.

In aggiunta, nel caso di pazienti con disturbi mentali e/o con dipendenze patologiche, si prevede che “l’attivazione del servizio di assistenza a domicilio avvenga in accordo con le competenti articolazioni dei Dipartimenti di salute mentale e dipendenze (DSMD) che hanno in carico i pazienti”.

Sarà un lavoro organizzato in ‘rete’. Gli operatori delle équipe CDI COVID, che verranno formati dal Servizio di Prevenzione per gli aspetti che riguardano la sicurezza dei lavoratori ed il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, agiranno all’interno di una rete che vedrà coinvolti i medici di medicina generale, i pediatri, i medici di continuità assistenziale e le USCA; oltre che ancora, il Punto unico di accesso-unità di valutazione territoriale, l’Unità di crisi locale, i Servizi di igiene e sanità pubblica, le Unità regionali di dimissione post ospedaliera, la Centrale operativa territoriale 116117, il DSMD e i Servizi sociali dei comuni.

Elisabetta Caredda

© RIPRODUZIONE RISERVATA