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17 GIUGNO 2012
Emofilia. A Roma con i giovani pazienti alla scoperta dell'ippoterapia 

Protagonisti i ragazzi con un’età compresa tra i 3 e i 12 anni affetti da emofilia e i pony con un saggio di fine anno dei ragazzi del Centro Auriga nella capitale.Si è voluta affiancare la terapia assistita con gli animali per favorire una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e energie. 

I bambini emofilici romani i giovani cavalieri sono i protagonisti di un saggio in programma oggi (domenica 17 giugno) presso il centro L’Auriga. L’evento si inserisce nel progetto assistenziale “Il cavallo compagno di giochi e di sport” avviato ufficialmente il 13 novembre scorso da Baxter in collaborazione con il centro L’Auriga che ha previsto di affiancare al giovane paziente emofilico la terapia assistita con gli animali per favorire la socialità e l’integrazione sociale attraverso un’attività ludico-ricreativa con i cavalli. Questo perché fidarsi di un animale, imparare a dominarlo, può significare una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e una scoperta delle proprie energie.

Protagonisti i ragazzi con un’età compresa tra i 3 e i 12 anni affetti da emofilia e i pony in scena con un saggio di fine anno in cui i ragazzi del Centro presenteranno i risultati del lavoro fatto nei  mesi scorsi, prima di salutarsi per l’estate.
Pony Games, Gimkana, Salto ostacoli e Comunicazione Non Predatoria®. Queste le quattro discipline che verranno presentate in contemporanea, si tratta di una scelta non casuale, perché con il cavallo si cresce: giocando, affrontando e superando ostacoli, imparando a comunicare con gli altri.

L’emofilia è una malattia genetica rara, una condizione  di vita con conseguenze nel lungo termine che vanno oltre l´impatto fisico. Le cure che si rendono necessarie per prevenire danni conseguenti la patologia comportano inevitabilmente per il paziente, già in tenera età, e per la sua famiglia alterazioni al normale ritmo delle attività quotidiane. Oltre alla necessaria terapia clinico-sostitutiva, rimane per questo fondamentale un supporto che si rivolga alla sfera personale ed affettiva dell’emofilico.In questo senso si muove l’attività assistita con i cavalli, da tempo riconosciuta come valido sostegno per coloro che sono affetti da patologie croniche.

“L’attività con i cavalli coniuga il gioco con quegli aspetti relazionali indispensabili per un corretto sviluppo psicofisico - ha spiegato Nicoletta Angelini, direttore del Centro L’Auriga - inoltre, si svolge in un ambiente naturale, contenitore ideale per i soggetti in età evolutiva e permette quel ‘corpo a corpo’ al bambino emofilico spesso negato perché ritenuto pericoloso, ma tanto importante per crescere”. Ed è da questa attività che nasce il saggio che verrà presentato domani dove nessuno sarà etichettato in base ai propri problemi e tutti saranno visti per quello che faranno in quel momento: piccoli cavalieri con i loro cavalli, compagni di gioco e amici.

“Allo stato attuale – ha aggiunto Matteo Luciani, Dipartimento di Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma - è riconosciuto che grazie alle odierne terapie e all’uso della profilassi questi piccoli pazienti hanno la possibilità di vivere la malattia non come un problema, condizione essenziale per un sereno sviluppo psico-fisico”.

La terapia assistita con gli animali è solo l’ultima delle iniziative messe a disposizione da Baxter per la comunità emofilica. “Abbiamo sempre messo al centro il paziente – ha spiegato Silvio Gherardi, presidente e AD di Baxter – perché sappiamo quanto sia necessario, oltreché vitale, non solo disporre della miglior terapia possibile ma anche poter avere accesso a servizi che garantiscano una migliore qualità di vita. Oggi, con la terapia assistita con gli animali tagliamo un altro traguardo – ha concluso - ci auguriamo possa essere uno strumento importante per la crescita di bambini che possono superare  tutte le barriere e vivere a pieno le proprie possibilità”.

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