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Mercoledì 21 APRILE 2021
Permessi retribuiti. La Uil Fpl chiede modifiche all’Acn della specialistica ambulatoriale
Il sindacato punta il dito contro il comma 6 dell’art. 34 comma 7, in quanto la disposizione stabilire che i “permessi sono da fruire per giornate intere in proporzione all'orario settimanale” e “non in ore, proporzionate alle ore di incarico”, come suggerisce il sindacato, comporta “una difficile applicazione dei permessi retribuiti”. La Uil Fpl chiede quindi di riaprire il tavolo di contrattazione alla Sisac per una modifica della norma. Il DOCUMENTO DELLA UIL
L’Accordo collettivo nazionale per la specialistica ambulatoriale va migliorato per quanto riguarda l’assistenza ai disabili. Ne è convinta la Uil Fpl che chiede ai sindacati che siedono al tavolo delle trattative di “riaprire il tavolo di contrattazione in SiSAC, per procedere rapidamente alla modifica del comma 7 dell’articolo 32 dell’ACN del 31 marzo 2020”.
La questione riguarda, in particolare, i permessi retribuiti. Per il sindacato, infatti, “non v’è dubbio che” l’Acn del 31 marzo 2020 alcuni importanti miglioramenti su molti aspetti che riguardano l’assistenza ai disabili, rispetto al vecchio Acn del 2015. Ma “l'infausta decisione di permanere nella fruizione dei permessi solo ed esclusivamente per giornate intere in proporzione all'orario settimanale e non in ragione del fabbisogno orario degli aventi diritto, comporta una difficile applicazione dei permessi retribuiti”
Il comma 7 dell'art. 32 dell’ACN del 31 marzo 2020 recita: “I permessi sono da fruire per giornate intere e ridotti in proporzione al numero delle ore di incarico settimanale”. E se la Uil Fpl considera utile il riconoscimento da parte della SISAC (nota del 23/06/20) agli specialisti ambulatoriali, veterinari e professionisti di un minimo di 1 giorno di permesso ex Legge 104, indipendentemente dal numero di ore settimanali svolte, restano irrosolte le disparità tra sanitari con lo stesso numero di ore, ma distribuite in modo diverso su diverse Aziende, come la Uil Fpl aveva già evidenziato nella lettera inviata alla Sisac il 26 marzo scorso.
Per la Uil Fpl una soluzione potrebbe essere quella di permettere una fruizione dei permessi non in giornate lavorative intere ma in ore, proporzionate alle ore di incarico. “Solo in questo modo si garantirebbe un minimo di ore a tutti e una più equa distribuzione dei permessi”. Da qui la richiesta di riaprire il tavolo per discutere la modifica del comma.
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