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Venerdì 16 APRILE 2021
Al via in Regione il tavolo oncologico permanente
L’Assessorato alla Sanità, gli oncologi medici dell’AIOM e Senior Italia FederAnziani si impegnano a lavorare insieme per potenziare l’assistenza ai malati di cancro. Da anni è attiva la Rete Oncologica con il Piemonte ma la maggiore urgenza è legata alla carenza di personale medico sanitario.
In Regione Autonoma Val D’Aosta verrà avviato un Tavolo Oncologico Permanente a cui prenderanno parte rappresentanti degli oncologi medici, degli anziani e delle istituzioni sanitarie. L’obiettivo è migliorare la rete assistenziale per tutti i malati di cancro che stanno vivendo un momento molto difficile anche a causa del Covid. La decisione è stata presa oggi un durante un incontro on line organizzato dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Senior Italia FederAnziani e le Istituzioni locali abruzzesi. La proposta è arrivata durante la nuova tappa del tour che porta AIOM e FederAnziani a incontrare tutti gli assessori regionali alla sanità del nostro Paese.
“Siamo lieti di poter collaborare con gli specialisti per trovare nuove soluzioni concrete - afferma Alessandro Roberto Barmasse, Assessore alla sanità, salute e politiche sociali -. La nostra Regione vive da troppi anni problemi soprattutto per quanto riguarda la mancanza di personale medico-sanitario. Siamo, infatti, un territorio poco attrattivo e di confine e molti specialisti preferiscono recarsi a lavorare in Svizzera o in Francia. Questa carenza è stata ancora più evidente durante la prima fase della pandemia quando abbiamo dovuto affrontare grosse difficoltà., E’ necessaria quindi una migliore gestione delle risorse disponibili”.
“La Rete Oncologica Regionale è attiva da diversi anni e riunisce in un’unica struttura le attività oncologiche sia della Valle D’Aosta che del Piemonte - sostiene Rosella Spadi, Coordinatore AIOM Piemonte e Valle d'Aosta -. Esistono tuttavia delle discrepanze tra i due territori che rimangono comunque divisi da un punto di vista politico e amministrativo. Per esempio l’esenzione dal ticket per il test BRCA è prevista in Piemonte ma non in Val D’Aosta. Le vaccinazioni gratuite contro l’HPV, per tutte le donne trattate al collo dell'utero per lesioni CIN 2 e 3, invece non sono ancora disponibili in entrambe le Regioni. Esistono quindi tutta una serie di problematiche che vanno affrontate il prima possibile”.
“La pandemia ha avuto numeri importanti in Val D’Aosta e abbiamo dovuto affrontarla con un solo presidio ospedaliero - aggiunge Marina Schena, Direttore della Struttura Complessa Oncologia ed Ematologia Oncologica dell’AUSL Valle d'Aosta -. L’attività ordinaria si è quindi fermata e ciò ha riguardato anche l’oncologia medica. In particolare gli esami di screening e quelli di follow up sono stati sospesi e adesso sono ripartiti con non poche difficoltà. La telemedicina può essere una risorsa da utilizzare soprattutto se consideriamo la morfologia montuosa del nostro territorio. Va però implementata e regolamentata anche se non potrà mai sostituire al 100% le visite in presenza”.
“La nostra Società Scientifica è da anni impegnata nella promozione ed implementazione delle Reti Oncologiche Regionali su tutto il territorio nazionale - aggiunge Giordano Beretta, Presidente Nazionale AIOM -. Siamo convinti che il futuro delle cure oncologiche passi sempre di più dal ricorso a queste strutture sanitarie che presentano degli indubbi vantaggi sia per i pazienti che per il sistema sanitario nazionale. Il Coronavirus ha reso ancora più palese l’assoluta necessità delle Reti e per questo abbiamo avviato un tour in tutta Italia per confrontarci con le istituzioni sanitarie locali”.
“Come dimostrano tutti i dati nazionali ed internazionali il cancro è una tipica malattia della terza età - conclude Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani -. Si calcola che nei prossimi 10 anni in Italia avremo un aumento del 10% degli over 65 anni e ciò comporterà grandi conseguenze sull’intero sistema Paese. Bisogna quindi lavorare fin da subito per trovare delle soluzioni e garantire ai pazienti un’assistenza sanitaria qualificata e efficiente. Questo deve avvenire su tutto il territorio nazionale e anche nelle zone più periferiche come la Val D’Aosta”.
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