quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 14 APRILE 2021
Al Belcolle di Viterbo rimosso tumore sanguinante allo stomaco su un paziente da sveglio
A Belcolle sono già oltre 10 le procedure per la rimozione di neoplasie dello stomaco e del colon eseguite in anestesia locoregionale. L’anestesia spinale o peridurale fino ad ora era stata prevalentemente utilizzata per gli interventi di breve durata agli arti inferiori o alla regione inguinale o nelle partorienti. “Siamo tra tra le prime in Italia ad averla utilizzata per interventi ad alta complessità di chirurgia oncologica per tumori addominali con finalità curativa”, evidenzia la Asl.
Nei giorni scorsi, presso il blocco operatorio dell’ospedale di Belcolle, un paziente di 84 anni è stato sottoposto a un intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore maligno dello stomaco in anestesia locoregionale, ossia da sveglio. L’intervento, pienamente riuscito, è stato effettuato dalle équipe delle unità operative di Chirurgia oncologica, diretta da Roberto Santoro, e di Anestesia e rianimazione, diretta da Alberico Paoletti. Il paziente è già stato dimesso e tornerà nei prossimi giorni in ospedale per i primi controlli ambulatoriali posti chirurgici.
A Belcolle sono già oltre 10 le procedure per la rimozione di neoplasie dello stomaco e del colon eseguite in anestesia locoregionale. L’anestesia spinale o peridurale, nello specifico, fino ad ora era stata prevalentemente utilizzata per gli interventi di breve durata agli arti inferiori o alla regione inguinale o nelle partorienti. “Siamo tra le prime strutture in Italia ad averla utilizzata per interventi ad alta complessità di chirurgia oncologica per tumori addominali con finalità curativa”, evidenzia la Asl di Viterbo in una nota.
“Abbiamo inizialmente deciso di applicare questa tecnica meno invasiva nei pazienti con condizioni di estrema fragilità per età avanzata – spiega Alberico Paoletti - oppure per compromissione delle funzioni cardiologica, respiratoria o neurologica, che altrimenti non avrebbero potuto affrontare l’intervento chirurgico con procedura tradizionale. Questa tecnica consente di eseguire l’intervento programmato in sicurezza avendo un impatto significativamente ridotto rispetto a quello determinato dalla anestesia generale tradizionale su tali funzioni. Essendo il paziente sveglio, il team operatorio può costantemente e intenzionalmente interagire con il paziente per valutarne il benessere e lo stato neurologico”.
“Molti di questi pazienti – aggiunge Roberto Santoro - hanno seguito attivamente le fasi dell’intervento, con atteggiamento interessato e partecipativo, e il decorso postoperatorio è stato da subito eccellente senza dover ricorrere alla ventilazione assistita in terapia intensiva. Richiede tuttavia una sinergia particolarmente sviluppata nella equipe multidisciplinare che procede all’intervento in sala operatoria a testimonianza degli elevati livelli raggiunti presso il nostro complesso ospedaliero. Visti i risultati, nel prossimo futuro svilupperemo questa tecnica anche per gli interventi in laparoscopia”.
“La rimodulazione e la riprogrammazione delle attività ospedaliere che, anche nella nostra provincia, si è resa necessaria per fronteggiare l’emergenza pandemica da COVID 19 – conclude il direttore generale della Asl, Daniela Donetti - si è rivelata per i nostri professionisti una occasione anche di stimolo per percorrere nuove soluzioni e per garantire tutte le prestazioni di urgenza, raggiungendo risultati eccellenti in diversi ambiti, a partire dagli interventi chirurgici per le patologie oncologiche che, nella Asl di Viterbo, non hanno mai subito interruzioni”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA