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Lunedì 12 APRILE 2021
Vaccini e assicurazioni
Gentile Direttore,
il Covid occupa purtroppo da oltre un anno i contenuti di tutti i media nel tentativo di fornire continui aggiornamenti sulla sua evoluzione e sulle quantomai ipotetiche previsioni di soluzione definitiva.
A ciò si sono accompagnate le vibranti invocazioni da parte di tutti gli operatori sanitari tese ad ottenere quello che viene ormai comunemente definito “scudo penale”, a scarico di ogni eventuale responsabilità professionale legata al contesto epidemico tuttora emergenziale all’interno del quale sono chiamati a svolgere le proprie attività.
Non sono mancati gli altrettanto numerosi e spesso disordinati richiami assicurativi, distribuiti tra offerte di coperture diversamente declinate dedicate al cosiddetto rischio Covid, e pareri circa l’inclusione o meno della collegabilità causale del Covid nelle coperture della c.d. RC Medica.
L’importante campagna vaccinale faticosamente avviata, valutata come l’unica azione di ragionevole impatto risolutivo nei confronti di questa pandemia, ha aggiunto nuovi interrogativi legati alla necessaria estensione del numero dei soggetti vaccinatori reclutabili.
Il recente Decreto legge 1 aprile 2021, n. 44 Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2 dedica uno specifico articolo all’argomento escludendo ogni responsabilità' penale da somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2 1 quando l'uso del vaccino é conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all'immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di vaccinazione.
Appare evidente come la nuova norma consideri la somministrazione di un vaccino come un atto operativo di ragionevole semplicità, in quanto sono altrettanto semplici le istruzioni alla stessa correlate, infatti lo stesso provvedimento non fa alcun riferimento alla identità delle figure professionali vaccinatrici, lasciando così ampia possibilità di inclusione futura di ogni categoria professionale ritenuta pertinente.
Quale colpa potrebbe configurarsi per aver iniettato un siero i cui possibili rischi sono comunque in parte ancora sconosciuti anche alla rispettiva casa farmaceutica (in capo alla quale permane ogni eventuale responsabilità in quanto produttore) e la cui scelta non viene demandata al soggetto vaccinatore?
Attualmente è stato previsto che il vaccino possa essere somministrato anche dalla categoria dei farmacisti, preventivamente formati allo scopo attraverso la frequenza e il superamento di un apposito corso, erogato in modalità FAD, con riguardo alla attività di inoculazione vaccinale, alla compilazione e relativa interpretazione del modulo standard di triage pre-vaccinale predisposto dall’Istituto Superiore di Sanità.
Anche Federfarma, ha sottoscritto la convenzione assicurativa per le coperture di Responsabilità Civile a disposizione delle oltre 18.000 farmacie aderenti su tutto il territorio Nazionale. Sono quindi nella condizione di affermare che anche queste polizze includono gli eventuali rischi derivanti dalla inoculazione di vaccino.
Naturalmente ogni sanitario che presterà la propria opera all’interno di questa campagna straordinaria di vaccinazione nazionale, senza essere precedentemente contraente o assicurato da una polizza di RC Professionale, potrà reperire sul mercato le coperture già disponibili, da considerarsi tassativamente in nessun caso sostitutive per le attività extra vaccinali, in quanto limitate unicamente allo svolgimento di questo contingente intervento di massa.
Rischio e Assicurazione sono argomenti che devono essere trattati con la necessaria competenza in ogni momento comunicativo, in modo da non lasciare alcun spazio a interpretazioni scorrette e inopportune da parte di chi viene ogni giorno già fatto bersaglio di messaggi “paraspecialistici” spesso tra loro contradditori.
Le polizze emesse dalle primarie Compagnie del mercato assicurativo prevedono la copertura per tutte le attività prestate presso Strutture Sanitarie Pubbliche/Private in conseguenza dell’emergenza Covid-19.
Non sono da consigliare coperture parziali e inadeguate alla professione se non complete per tutte le attività che il medico potrebbe essere chiamato a svolgere.
Attilio Steffano
Consigliere di Responsabilitasanitaria.it
Broker di Assicurazioni
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