quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 09 APRILE 2021
Vaccini Covid. Le direttive di Figliuolo: completare over 80 e fragili. Poi 70enni e 60enni con AstraZeneca. E completare vaccinazione per i sanitari, ma solo per quelli in “in prima linea” contro il Covid e in presenza

Il generale-commissario dopo l’input del premier Draghi mette sull’attenti le Regioni e le richiama al rispetto dell’ordine di vaccinazione previsto dal Piano nazionale. In ogni caso le persone, che hanno già ricevuto una prima somministrazione, potranno completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”. Le norme sui sanitari sembrano però divergere da quanto stabilito dal decreto legge che obbliga tutti gli operatori alla vaccinazione, indipendentemente dalla mansione svolta. L’ORDINANZA

Dopo le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi che ha de facto richiamato le Regioni al rispetto delle priorità stabilite dal Piano vaccini oggi il generale e commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo ha emanato una nuova ordinanza in cui nella sostanza richiama gli Enti locali al rispetto delle regole.
 
Motivazione primaria quella di "dover procedere con la massima celerità a vaccinare coloro i quali, dalle evidenze scientifiche ad oggi disponibili, risultano più vulnerabili qualora infettati dal virus SARS-CoV-2" e per farlo il Commissario ha stabilito che in linea con il Piano nazionale del Ministero della Salute approvato con decreto 12 marzo 2021, la campagna dovrà seguire d'ora in poi il seguente ordine di priorità:
- persone di età superiore agli 80 anni;
 
persone con elevata fragilità e, ove previsto dalle specifiche indicazioni contenute alla Categoria 1, Tabella 1 e 2 delle citate Raccomandazioni ad interim, dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari;
 
persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni, utilizzando prevalentemente vaccini Vaxzevria (precedentemente denominato COVID-19 Vaccine AstraZeneca) come da recente indicazione dell’AIFA.
 
“Parallelamente – si legge nel provvedimento - è completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario, in prima linea nella diagnosi, nel trattamento e nella cura del COVID-19 e di tutti coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private”.
 
Una formula che in qualche modo sembra divergere da quanto stabilito dal recentissimo decreto legge che ha introdotto l'obbligo vaccinale, pena specifiche sanzioni, contemplandolo per "gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali".
 
Una formulazione, questa del decreto, che comprende quindi tutti gli esercenti una professione sanitaria riconosciuta e anche gli operatori di interesse sanitario, indipendentemente dalle mansioni svolte e dove manca qualsiasi riferimento alla "prima linea", concetto del resto poco chiaro in termini normativi.
 
Infine l’ordinanza ribadisce che dopo queste categorie “sono vaccinate le altre considerate prioritarie dal Piano nazionale, parallelamente alle fasce anagrafiche secondo l’ordine indicato” e che “le persone, che hanno già ricevuto una prima somministrazione, potranno completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”.
 
L.F.

© RIPRODUZIONE RISERVATA