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Martedì 06 APRILE 2021
Covid. Il 76% dei ragazzi fa DaD con lo Smartphone. Lo rivela una indagine di Cittadinanzattiva Lazio

Al sondaggio hanno risposto oltre 911 cittadini, principalmente genitori o nonni (58,7%) e docenti (26,4%), ma anche alunni della scuola secondaria di II grado (2,2%). Preoccupa il “deficit formativo" delle future generazioni. A un anno di distanza dalla prima videolezione, il 18% degli intervistati la considera non efficace/efficiente, l'8% vorrebbe che la DaD includesse anche l’Elearning, il 23% non si pronuncia. IL RAPPORTO

Sono passati dodici mesi dal primo Lockdown, ma la dad non convince ancora. Sarà anche perché a molti ragazzi mancano i mezzi: il 20% di famiglie non hanno una connettività adeguata alle esigenze della Didattica a Distanza o ne sono del tutto prive, il 76% dei ragazzi fruisce della DaD tramite lo Smartphone, la metà non ha una stampante.

È quanto emerge dal monitoraggio “La Scuola ai tempi del Coronavirus – Marzo 2021”  promosso da Cittadinanzattiva Lazio Onlus ha visto l'adesione di oltre 900 cittadini (911) dal 12 al 27 marzo 2021. Le adesioni sono arrivate da molti comuni del Lazio, principalmente da genitori o nonni (58,7%) e docenti (26,4%),  ma anche da alunni della scuola secondaria di II grado (2,2%), educatori (1,2%), non docenti (3,4%) e dirigenti statali / direttivi comunali (0,7%).

I dati segnalano innanzitutto che prima della pandemia solo una scuola su dieci svolgeva attività specifiche 'a distanza' come Elearning e solo un altro 10% è riuscita ad introdurre 'in corsa' attività digitali propriamente dette, mentre l'80% delle scuole si è limitata alle videolezioni. Ancora oggi una scuola su dieci non sembrerebbe offrire la Didattica a Distanza per tutte le discipline.
 
A un anno di distanza dalla prima videolezione, il 18% degli intervistati la considera non efficace/efficiente, l'8% vorrebbe che la DaD includesse anche l’Elearning, il 23% non si pronuncia.

Preoccupa, secondo Cittadinzattiva, il “deficit formativo” di alcune generazioni: “Pensiamo a chi l’anno scorso era, rispettivamente in 4 elementare, in 2 media, in 3 superiore. Stiamo parlando di anni fondamentali nella formazione, nel consolidamento e nello sviluppo educativo. Questi anni non tornano più. Nemmeno con un Decreto per far finire la scuola a luglio”.

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