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Martedì 06 APRILE 2021
Disabili positivi, Peru (Udc Cambiamo!): “Attivare subito le Usca e garantire ai ricoverati il supporto dei caregiver”
Il consigliere si fa portavoce delle preoccupazioni delle famiglie dei pazienti disabili positivi al Covid, che chiedono alla Regione Sardegna la messa in campo di protocolli specifici. Per Peru “E’ necessario intervenire immediatamente. Non possiamo consentire che chi si trova già ad avere gravi patologie possa vedersi sospendere le cure e l’assistenza domiciliare se lui o un suo familiare dovesse aver contratto il Covid-19. Va inoltre garantita la presenza del caregiver nei casi di ricovero dell’assistito”.
Preoccupa l’assistenza domiciliare ai pazienti disabili in Sardegna. L’emergenza covid ha peggiorato la situazione, sopratutto se in casa c’è un disabile positivo. A sollevare il problema è il consigliere Antonello Peru (Udc Cambiamo!), componente della Commissione consiliare salute e politiche sociali, che ha fatto proprie le preoccupazioni di molte famiglie: “Persone che soffrono di gravi disabilità cognitivo-comportamentali e/o neuromotorie, in caso di positività, o anche solo di sospetto nell’essere rimasti contagiati loro o propri familiari, si vedono attualmente sospendere le cure e l’assistenza domiciliare. In quel malaugurato caso, le famiglie si trovano a dover gestire situazioni difficilissime perché viene totalmente a mancare un supporto di assistenza sanitaria dei propri cari con disabilità”.
“Mi faccio portavoce – prosegue Peru - delle più che legittime istanze dell’associazione ‘Ora Noi Aps’, dei familiari e dei caregivers, che da tempo chiedono alla Regione l’adozione di una serie di protocolli operativi già attuati in diverse regioni italiane come il Lazio e come la Sicilia. Perciò è importante che queste associazioni dei familiari e dei caregivers vengano quanto prima convocati in audizione in una delle prossime riunioni della commissione sanità, dove ho portato la loro istanza”.
“C’è infatti l’opportunità di una soluzione – evidenzia il consigliere regionale –, ossia quella di attivare delle USCA domiciliari che garantiscano la continuità assistenziale a questi pazienti. E’ però necessario intervenire immediatamente! Non possiamo consentire che chi si trova già ad avere gravi patologie possa essere privato dell’assistenza, ancor di più se lui o un suo familiare dovesse aver contratto il Covid-19”.
Vi è poi un’altra richiesta sollevata da Peru che riguarda il caso di un ricovero per covid di una persona con disabilità grave. “Attualmente – rileva il consigliere -, se dovesse verificarsi questa eventualità, non è consentito ai caregivers di poter stare con loro in ospedale. In caso di disabilità cognitivo comportamentale i caregivers sono gli unici in grado di poter comunicare e intercedere tra loro e il personale sanitario, sono quelli che conoscono le loro esigenze e possono essere di aiuto per qualsiasi tipo di evenienza, anche per la somministrazione di terapie. Ci sono casi, purtroppo, di persone che si sono lasciate andare anche a causa dell’assenza di un riferimento per loro più che essenziale”.
“Anche su questo fronte dunque – conclude Peru –, bisogna intervenire subito recependo e attuando anche nella nostra regione quanto contenuto nell’ultimo Dpcm, che per la prima volta riconosce al caregivers la possibilità di prestare assistenza in ospedale alla persona con disabilità. Non è pensabile, infatti, che si debbano lasciare pazienti così fragili privi totalmente di un supporto per loro assolutamente indispensabile.”
Elisabetta Caredda
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