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Mercoledì 24 MARZO 2021
Boehringer Ingelheim: nel 2020 +7% di investimenti in ricerca e sviluppo

Forte impegno in R&D per lo sviluppo di terapie anche per contrastare il virus SARS-CoV-2 e incremento del 7% degli investimenti complessivi in R&D per un totale di 3,7 miliardi di euro. Si è chiuso così il 2020 per Boehringer Ingelheim. Qualche ombra sull’Italia dovuta alla pandemia, ma il nostro Paese si conferma tra le prime 20 aziende farmaceutiche a livello nazionale in Human Pharma e Animal Health

Maggiori investimenti anche orientati alla lotta al Covid. Con 3,7 miliardi di euro, nel 2020 Boehringer Ingelheim ha incrementato del 7% i propri investimenti in R&D rispetto all’anno precedente per lo sviluppo di farmaci e terapie innovative per patologie prive di trattamenti adeguati compreso il Covid-19. In 136 di storia dell’azienda, questo rappresenta il maggiore investimento in ricerca e sviluppo mai fatto prima. Non solo. Nonostante gli effetti pervasivi della pandemia legata al Covid-19, il 2020 è stato un anno positivo per Boehringer Ingelheim. L'Azienda ha fatto registrare un fatturato netto di 19,57 miliardi di euro, con un incremento del 3% rispetto all'anno precedente.
 
Nonostante un lieve calo, anche la filiale italiana ha ottenuto comunque buoni risultati: con un fatturato complessivo di oltre 441 milioni di euro, 2 stabilimenti produttivi e circa 1.000 collaboratori, Boehringer Ingelheim Italia si conferma, anche per il 2020, tra le prime 20 aziende farmaceutiche a livello nazionale in ambito Human Pharma (HP) e tra i leader di mercato in ambito Animal Health (AH).
 
Basandosi sulle proprie conoscenze in varie aree terapeutiche, come le malattie respiratorie e la virologia, Boehringer Ingelheim è impegnata in diversi progetti volti a trovare soluzioni per il trattamento del Covid-19. A dicembre 2020, l’Azienda ha annunciato, insieme all'Ospedale Universitario di Colonia, l'Università di Marburgo (UMR), e il Centro Tedesco per la Ricerca sulle Infezioni (DZIF), l'avvio della sperimentazione clinica di fase I/IIa di BI 767551, primo anticorpo neutralizzante del virus SARS-CoV-2, somministrato per via inalatoria come potenziale nuova opzione terapeutica e profilattica per bloccare il virus nel sito di infezione. Altre iniziative per contrastare il Covid-19 includono la ricerca e lo sviluppo di anticorpi SARS-CoV-2 che possono essere combinati con BI767551, piccole molecole in grado di inibire la replicazione del virus, oltre allo sviluppo di una terapia per evitare la micro-coagulazione (coaguli di sangue).
 
"Abbiamo iniziato la sperimentazione di potenziali terapie COVID-19 all'inizio del primo trimestre del 2020, riconoscendone la necessità urgente”, ha dichiarato Hubertus von Baumbach, Presidente del Consiglio di Amministrazione. "E siamo ancora al lavoro insieme a molti partner in tutto il mondo. I nostri collaboratori hanno fatto un lavoro notevole per combattere il COVID-19, continuando a garantire la fornitura dei nostri farmaci ai pazienti e agli animali, oltre al supporto ai medici. Ciò che abbiamo raggiunto nel 2020 è il risultato del loro impegno".
 
Soddisfazione per i risultati raggiunti anche da Michael Schmelmer, membro del Consiglio di Amministrazione, responsabile delle aree Finance and Group Function:Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, sia in termini di contributo al benessere delle persone, degli animali da compagnia e da allevamento, sia di performance aziendali. Questo ci permette di continuare a investire ancora di più in R&D, così come nelle opportunità a lungo termine che abbiamo identificato, in particolare nei campi dell'oncologia e delle tecnologie digitali”.
 
Diversi i campi di interesse dallo Human Pharma agli investimenti in immobilizzazioni materiali, dalle attività mirate di M&A alla salute animale. Solo per citare alcuni passaggi chiave dell’attività di Boehringer Ingelheim, l’azienda ha investito 1,05 miliardi di euro in immobilizzazioni materiali nel 2020, tra cui l'impianto di produzione su larga scala per prodotti biofarmaceutici a Vienna e il nuovo centro di sviluppo per biofarmaci a Biberach, in Germania. Con 14,42 miliardi di euro, le vendite nette di prodotti farmaceutici per uso umano sono cresciute del 5,8% (su base annua al netto degli effetti di cambio) e hanno rappresentato il 74% delle vendite nette totali.
 
Gli Stati Uniti rimangono il mercato più grande per Boehringer Ingelheim, in crescita del 3,4%, ma anche l’area che comprende Europa, Canada, Australia e Nuova zelanda ha incrementato il fatturato netto del 6%. I farmaci per il trattamento delle malattie cardiovascolari e metaboliche, così come per le malattie respiratorie, rimangono le voci più importanti del fatturato netto. Per quanto riguarda la ricerca, il focus in Human Pharma è sulle malattie cardiovascolari e metaboliche, problemi oncologici, respiratori, immunologici, malattie del sistema nervoso centrale e della retina, con investimenti che ammontano a 3,28 miliardi di euro. L'attività aziendale relativa alla salute animale rende Boehringer Ingelheim uno dei più grandi fornitori di vaccini e medicinali veterinari, con una forte presenza nei segmenti degli animali da allevamento e di quelli da compagnia. Nel 2020, il business Animal Health ha registrato una crescita del 5% con vendite nette pari a 4,12 miliardi di euro. In particolare, i segmenti degli antiparassitari per suini e animali da compagnia hanno avuto uno sviluppo positivo superando le aspettative.
 
Focus Italia
Con un fatturato complessivo di oltre 441 milioni di euro, 2 stabilimenti produttivi e circa 1000 collaboratori, Boehringer Ingelheim Italia si conferma, anche per il 2020, tra le prime venti aziende farmaceutiche a livello nazionale in ambito Human Pharma (HP) e tra i leader di mercato in ambito Animal Health (AH).
 
A causa della pandemia, l’Azienda ha registrato, nel comparto Human Pharma, una lieve flessione rispetto al 2019 (-2,4%) dovuto a fattori contingenti, quale la drastica riduzione delle visite specialistiche non correlate al Covid-19. Il timore del contagio da parte dei pazienti che ha limitato la frequentazione degli ambulatori di medicina territoriale e specialistica, oltre a comportare un’inevitabile diminuzione del numero delle nuove diagnosi, ha compromesso anche il controllo delle patologie croniche, a discapito dell’aderenza terapeutica.
 
Mantenute, invece, le performance in Animal Health (+0,1%), in cui l’Azienda vanta una solida presenza sia nel settore degli animali da compagnia sia in quello degli animali da allevamento. Questo risultato è spinto soprattutto dal comparto per gli animali da compagnia che rappresenta per Boehringer Ingelheim Italia più del 70% dell’intero fatturato. 
 
Veniamo da un anno difficile”, ha commentato Morena Sangiovanni, Presidente del Gruppo Boehringer Ingelheim Italia. “La pandemia ha avuto un forte impatto sulla nostra organizzazione. Nel massimo rispetto dei protocolli attuati per garantire la salute e la sicurezza dei nostri collaboratori, siamo comunque riusciti a garantire la continuità produttiva, assicurando la fornitura dei nostri farmaci, sia per uso umano sia per uso veterinario. I nostri due siti produttivi italiani hanno infatti mantenuto la piena attività anche nelle fasi più critiche della pandemia. Il digitale ci ha aiutato a lavorare in remoto e ad assicurare la continuità delle attività amministrative, commerciali e di educazione medica”.
 
“Purtroppo – ha proseguito - abbiamo rilevato un effetto negativo della pandemia sulla continuità di assistenza ai pazienti cronici, con riduzione delle diagnosi, rinvio delle visite mediche e di accesso alle terapie, di cui, credo, vedremo le conseguenze anche negli anni a venire. Come Azienda auspichiamo, per il 2021, che tale scenario possa modificarsi, anche grazie all’accelerazione del piano vaccinale. Inoltre, speriamo che la spinta ad una maggior digitalizzazione sanitaria, così come un maggior ricorso alla telemedicina, possano aiutare per il futuro ad assicurare la continuità dell’assistenza ai pazienti sia in condizioni normali che in casi di crisi”.
 
Non sono comunque mancati gli interventi di investimento negli stabilimenti dell’azienda in Italia. In particolare nel sito produttivo Bidachem di Fornovo San Giovanni (BG), nel 2020 sono stati investiti 14 milioni di euro e nel sito produttivo di Noventa Padovana (PD), dove sono stati investiti 1,6 milioni di euro per il miglioramento degli impianti produttivi. Questi investimenti testimoniano ulteriormente l’impegno dell’Azienda verso l’eccellenza produttiva, in termini di continuità, qualità e sicurezza, con una forte attenzione all’innovazione e alla tutela dell’ambiente in cui opera.

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