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Mercoledì 24 MARZO 2021
Covid. Iniziata con successo al Policlinico Umberto I di Roma la terapia con monoclonali

I pazienti positivi non ospedalizzati e non in ossigenoterapia, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza, potranno accedere al Centro Somministrazione Monoclonali Covid con la prescrizione del Medico di famiglia, quella della Uscar o dal medico di Pronto Soccorso

È partita la somministrazione dell’anticorpo monoclonale per i soggetti che risultano positivi al virus e che ancora non hanno manifestato sintomi evidenti della malattia.
 
Il primo paziente, un uomo di 59 anni con patologie cardiovascolari e ipertensione, ha ricevuto la dose presso il “Centro Somministrazione Monoclonali Covid” delle Malattie Infettive del Policlinico Umberto I, diretto da Claudio Mastroianni ed ha reagito positivamente.
“Il trattamento – spiega Mastroianni – come per questo paziente, deve avvenire secondo le indicazioni dell’Aifa preferibilmente entro le 72 ore, e comunque non oltre dieci giorni dalla comparsa dei sintomi della malattia”.
 
Per accedere al Centro è necessaria la prescrizione del medico di famiglia, di quella della Uscar o del medico di Pronto Soccorso che potrà accedere al numero di telefono e alla mail “dedicati” ai medici messi a disposizione dall’ospedale.
“Secondo l’Aifa – sottolinea il professore – la popolazione candidabile al trattamento è rappresentata unicamente da soggetti di età > 12 anni, positivi per Sars-CoV-2, non ospedalizzati per Covid19, non in ossigenoterapia per Covid-19, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza, preferibilmente entro 72 ore (e comunque da non oltre 10 giorni dalla diagnosi) e presenza di almeno uno dei fattori di rischio (o almeno 2 se uno di essi è l’età > 65 anni”.
 
“Il Policlinico Umberto I - dichiara il Direttore generale Fabrizio d’Alba – è uno dei primi presidi regionali ad aver attivato questo servizio. L’avvio del Centro di Somministrazione Monoclonari va ad implementare le altre attività messe in campo in questo secondo anno di pandemia. Attività che, come la somministrazione del vaccino ai circa 10mila pazienti estremamente vulnerabili seguiti dall’ospedale, l’ampliamento di ulteriori 18 posti letto di terapia intensiva Covid con percorsi di umanizzazione, confermano la volontà del nostro Ospedale di una presa in carico dei pazienti a 360 gradi”.

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