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Mercoledì 24 MARZO 2021
Tumori neuroendocrini. Ospedali sardi pronti ad usare Lutathera, ma non arriva ancora il consenso delle Commissioni territoriali
L’appello del responsabile regionale Ainet: “I presidi sanitari coinvolti nel trattamento con il radiofarmaco attendono l’ok dalle Commissioni territoriali per la radioprotezione, ad oggi non insediate. L’assessore Nieddu intervenga”. Cossa: “I pazienti oncologici non possono a pagare le difficoltà di transizione dall’Ats alle nuove Asl con rallentamento delle attività burocratiche”. Ganau: “Chiederò chiarimenti al Commissario Temussi”
E’ tra le più recenti terapie utilizzate per trattare i pazienti con tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici (Gep-net) quella che vede l’impiego del radiofarmaco Lutathera, a base di lutezio (177Lu) oxodotreotide, che si è visto svolge un’azione mirata, utilizzando bassi livelli di radioattività per distruggere dall’interno le cellule tumorali. In Sardegna gli ospedali sono pronti all’utilizzo di questo radiofarmaco innovativo, ma non hanno ancora avuto l’approvazione dalle Commissioni territoriali di radioprotezione.
Sentito da Quotidiano Sanità, il responsabile regionale del comitato dell’Associazione italiana dei tumori neuroendocrini (Ainet), Franco Fojanesi, spiega: “Nel 2017 già la Commissione europea aveva concesso il via libera al Lutathera (lutezio (177Lu) oxodotreotide) per i pazienti con tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici (Gep-net) avanzati. Si tratta di un farmaco di prima classe, la prima terapia recettoriale con peptidi radiomarcati registrata, e numerosi studi clinici dimostrano i vantaggi nella somministrazione selettiva delle radiazioni alle cellule tumorali rispetto ad altre terapie, per il trattamento del cancro”.
“Una terapia innovativa alla quale oggi leghiamo gran parte delle nostre speranze - prosegue il responsabile reg. Ainet -. Lutathera viene quindi autorizzato anche in Italia: l’11 marzo 2019 l’Aifa approva la determina sulla “Riclassificazione del medicinale per uso umano «Lutathera»“, ai sensi dell’articolo 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537”, ed il 1° aprile 2019 lo attiva nel registro dei farmaci sottoposti a monitoraggio”.
“Ed ecco che anche in Sardegna – rileva Fojanesi - l’assessorato regionale ha recepito l’indicazione di Aifa e individuato, dallo stesso mese di aprile 2019, i Centri regionali autorizzati alla prescrizione del Lutathera per il trattamento dei “tumori neuroendocrini o metastatici (GEPNET) ben differenziati (G1 e G2), progressivi, non asportabili o metastatici, positivi ai recettori per la somatostatina”. Dove sta allora l’impiglio? Per poter essere utilizzato dai presidi ospedalieri, il radiofarmaco deve comunque essere sottoposto a regime autorizzativo preventivo anche da parte delle Commissioni territoriali per la radioprotezione. Commissioni che ad oggi non sono state ancora insediate”.
Questo problema – sottolinea sentito il responsabile reg. Ainet - blocca di fatto l’opportunità dei pazienti affetti da tumori neuroendocrini a potersi curare nell’isola con la nuova medicina innovativa. Ciò suscita ansia, perché non sono tempi, in piena pandemia Covid-19, in cui si ci può permettere di spostarsi molto e altrove, specie per soggetti vulnerabili e fragili come noi pazienti oncologici. Lo comprendo bene, io stesso sento il malessere, peso ed i sacrifici di questa patologia che ha colpito anche me medesimo. L’Assessore Nieddu – conclude Fojanesi - ha sempre dichiarato di non aver mai messo in secondo piano la cura dei pazienti oncologici rispetto ai pazienti Covid-19. Ci appelliamo dunque perché questi ritardi burocratici che impediscono ad oggi l’autorizzazione a curarci nell’isola con la nuova terapia, possano essere risolti in tempi imminenti”.
L’accorato appello del Comitato Ainet è stato raccolto dal gruppo consiliare dei Riformatori che ha presentato una interrogazione. Il vice Capogruppo Michele Cossa tuona: “Con propria deliberazione n. 62/27 del 4 dicembre 2020, la Giunta regionale ha approvato “le procedure per il rilascio del nulla osta per le pratiche comportanti esposizioni a radiazioni ionizzanti di categoria B a scopo medico veterinario e per le attività di ricerca scientifica in vivo e in vitro, svolte presso strutture sanitarie”. Nonostante l’assessorato abbia imposto un termine di sessanta giorni per il rinnovo delle commissioni territoriali per la radioprotezione dalla trasmissione di suddetta delibera, effettuata il 24 dicembre 2020 dalla direzione generale della sanità dell’assessorato al Commissario straordinario Ares, ai Direttori ASSL e ai Direttori dei dipartimenti di prevenzione, con nota prot. 29808, il tempo è ormai ampiamente scaduto. La difficile situazione di transizione dall’azienda unica alle nuove unità sanitarie locali rallenta tutte le attività burocratiche!”.
“Non è però accettabile - sottolinea il Consigliere – che a pagare le gravi conseguenze dei disguidi siano proprio i sardi più deboli e cioè quelli ammalati di cancro. È dunque urgente un intervento dell’assessorato che sblocchi la situazione e consenta ai pazienti sardi di avere le cure più adeguate senza dover varcare il Tirreno!”.
Per il Presidente di gruppo PD Gianfranco Ganau, componente della commissione Salute, sentito dal nostro giornale: “Come evidenziato con apposita interrogazione dal gruppo Riformatori, il ritardo nella nomina delle commissioni territoriali per la radioprotezione, quale organismo tecnico territorialmente competente per l’istruttoria tecnica e la formulazione del parere in ordine al rilascio del nulla osta all’utilizzo di radiofarmaci innovativi, rappresenta un’inaccettabile omissione che rischia di privare i pazienti oncologici sardi della possibilità di utilizzo delle più moderne cure; come per esempio nel caso del Lutathera con l’indicazione terapeutica rivolta ai “tumori neuroendocrini o metastatici (GEPNET)”.
“Spero che le Assl provvedano il più rapidamente possibile a rispondere alle direttive in merito – conclude Ganau - emanate dall’assessorato alla Sanità dal mese di dicembre. Provvederò personalmente a chiedere chiarimenti al Commissario straordinario Ares Massimo Temussi, che dovrebbe essere sentito in audizione in una delle prossime convocazioni della Commissione sanità”.
Elisabetta Caredda
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