quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 15 MARZO 2021
Le cure palliative, adesso più che mai



Gentile Direttore,
lo strazio del Covid-19 che abbiamo vissuto e che continuiamo a vivere sono quelle persone carissime o mai conosciute ma che sentiamo vicine che ci hanno lasciate nella profonda solitudine
 
Mai come in questa fase ci sentiamo immersi a riflettere sul valore della vita, sul valore delle relazioni umane. Ci accorgiamo della consolazione che procura il calore di una carezza, l'intensità di uno sguardo, l'amorevolezza di un gesto di amicizia.
 
Abbiamo conferma ogni giorno, io credo, che la cura della vita deve essere il paradigma che orienta la costruzione di una società umana, di uno sviluppo sostenibile, incentrato sui beni comuni, il nutrimento della politica e della democrazia.
 
Abbiamo scoperto in questa pandemia il valore del Pallium, il mantello che accoglie e conforta, da cui sono nate le cure palliative.
Il Pallium, il mantello che accoglie e conforta deve accompagnare ogni persona in difficoltà, ogni fragilità della nostra vita. La cultura delle cure palliative, del mantello che accoglie e conforta deve permeare la cultura medica, sociale, deve diventare parte del sentimento dei cittadini
Il Pallium, il mantello che accoglie, deve diventare un modo di pensare di ciascuno di noi, un ingrediente della cittadinanza.
 
Il tempo che viviamo dimostra quanto siano fondamentali le cure palliative e le terapie contro il dolore previste dalla legge 38 del 15 marzo 2010. Non è dunque nè retorico nè celebrativo ricordare l'anniversario di quella legge. E ,al contrario, lo sprone a sollecitare un impegno, a compiere una scelta politica, a sollecitare una vasta assunzione di responsabilità da parte dei decisori pubblici, politici e delle professioni sanitarie e sociali.
 
Quella legge "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative ed alle terapie contro il dolore" prevede che esse siano considerate Livello essenziale di assistenza e demanda alle regioni l'obbligo, di istituire reti locali di cure palliative e di terapie contro il dolore..
 
Molto è stato fatto in questi anni. Ricordo gli ultimi traguardi normativi raggiunti quali la Scuola di specializzazione in cure palliative, l'istituzione del corso obbligatorio in cure palliative pediatriche nell'ambito della scuola di specializzazione di pediatria, l'intesa del 9 luglio 2020 sulla formazione dei volontari in cure palliative ed in terapia del dolore .e gli accordi del 27 luglio 2020 rispettivamente sull'accreditamento delle Reti di Cure palliative e delle Reti di terapia del dolore.
 
Purtroppo restano molto forti le ombre sulla applicazione della legge in particolare per quanto riguarda l'assistenza sul territorio, ombre ulteriormente messe in luce a causa della pandemia.
 
L'assenza di un medico palliativista nelle terapie intensive ospedaliere ha comportato che persone fragili colpite dal virus morissero in totale assenza di assistenza palliativa. L'assenza di quel Pallium amorevole e coinvolgente così fondamentale nel momento finale della vita .Anche se medici ed infermieri hanno messo in gioco il loro sentimento e la loro umanità affinchè quella solitudine non fosse così gelida.
Il propagarsi della epidemia ha comportato un forte rallentamento, e in alcune realtà il blocco totale nella erogazione delle prestazioni di terapia del dolore.
 
Pazienti abbandonati nella solitudine della loro sofferenza. La legge 38 sancisce che il SSN fornisca risposte certe alle richieste assistenziali dei cittadini. Per questo nel giorno celebrativo della approvazione della legge è doveroso chiedere che venga garantito un finanziamento adeguato e continuativo finalizzato allo sviluppo omogeneo sul territorio nazionale delle Reti di Cura Palliativa e di Terapia del dolore e che la dotazione di personale sia e adeguata a fornire le giuste risposte ..
 
Nel 2001 fu sancito l'accordo tra il Ministero della Sanità, le Regioni. le province autonome, sul documento di Linee Guida inerente il Progetto Ospedale senza dolore proposto dall'allora Ministro Umberto Veronesi che costituì il primo atto ufficiale nell'impegno della Sanità pubblica per sconfiggere il dolore inutile. Seguì la legge istitutiva degli hospice proposta dalla ministra Rosy Bindi.
 
La legge 38 del 2010, votata all'unanimità dal Parlamento, propone le cure palliative e le terapie antidolore come Livello essenziale di assistenza garantendo la presa in carico a pazienti di tutte le età ed in tutte le regioni Italiane.
Una legge tra le più avanzate d'Europa che proprio la tragedia della pandemia ci dice che dobbiamo scrupolosamente applicare.
 
Livia Turco
Ex Ministro della Salute
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA