quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 03 MARZO 2021
Covid. Ema scettica sulla strategia della singola dose di vaccino
Lo riferisce l’agenzia Reuters che cita fonti europee che rimarcano come non ci siano evidenze scientifiche a supporto dell’ipotesi di somministrare la prima dose e rimandare oltre il tempo prescritto la seconda iniezione, come si sta facendo nel Regno Unito che prescrive la seconda dose Pfizer dopo 12 settimane contro le 3 indicate da Ema.
La strategia portata avanti dal Regno Unito di ritardare la somministrazione dose di vaccino per avvantaggiarsi sulla copertura vaccinale di più ampie fasce di popolazione non convince l’Ema.
Lo riferisce la Reuters che cita fonti europee che evidenziano la mancanza di evidenze scientifiche a supporto di questa strategia portata avanti sinora dal Regno Unito che somministra la seconda dose del vaccino Pfizer dopo 12 settimane dalla prima.
Secondo Reuters al momento l’Ea sarebbe quindi orientata a mantenere le indicazioni originali sui tempi ottimali tra la prima e la seconda dose e cioè tre settimane per il vaccino Pfizer.
Secondo Ema deviare dai programmi di dosaggio approvati prima di ottenere prove sufficienti "potrebbe comportare un rischio di perdita di efficacia" dei vaccini.
D’altro canto i primi risultati di uno studio del Regno Unito condotto tra il personale sanitario hanno rilevato che una singola dose del vaccino Pfizer-BioNtech riduce il numero di infezioni asintomatiche di circa il 75% e uno in Israele ha mostrato che una singola iniezione del vaccino Pfizer era efficace al 57% nel proteggere dalle infezioni sintomatiche dopo due settimane.
Ma al momento l’Ema resterebbe sulle sue posizioni anche perché i produttori di vaccini non hanno fornito prove a sostegno della strategia del “one single shot” vaccinale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA