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Venerdì 26 FEBBRAIO 2021
Asl Toscana Nord Ovest. Cisl Fp e Cisl Medici: “Medici in pensione contro la loro volontà”
I due dirigenti medici hanno compiuto 67 anni d'età, ma avevano presentato la domanda per restare in servizio fino al settantesimo anno di età. “La Asl non ne ha tenuto conto. E In un momento storico in cui si fa continuo appello ai sanitari in quiescenza a rientrare in servizio per contribuire a contrastare la pandemia, metterli a riposo è un paradosso”.
Cisl Fp e Cisl Medici denunciano preoccupazione ed invitano “gli Ordini Professionali, le istituzioni locali, regionali e nazionali ad intervenire subito” sulla decisione della ASL Toscana Nord Ovest che “ha collocato a riposo, d'ufficio, due dirigenti medici al compimento dei 67 anni d'età, senza tener conto della presentazione della domanda di essere trattenuti in servizio fino al settantesimo anno di età”. La decisione di mandare a casa i due dirigenti medici è stata presa dall'Azienda con i due decreti dirigenziali nn. 720 e 721 del 23/02/2021.
“In un momento storico in cui si fa continuo appello ai sanitari in quiescenza a rientrare in servizio per contribuire a contrastare la pandemia, la ASL TNO sceglie il paradosso mettendo a riposo d'ufficio i dirigenti che hanno presentato formale domanda per continuare a dare il proprio contributo”, osservano i segretari sindacali Massimo Petrucci e Luciano Cotrozzi, secondo i quali “è il caso di dire che l'Azienda USL Toscana Nord Ovest in piena emergenza ed in carenza di risorse, in settori operativi strategici quali il PS della Valle del Serchio e le Malattie Infettive del PO San Luca, si è permessa di snobbare la novità normativa contenuta nel D.L. Milleproroghe, che ha concesso ai dirigenti medici e sanitari del SSN, di presentare domanda per il trattenimento in servizio anche oltre il limite del 40° anno di servizio e comunque non oltre il 70° anno di età”. “I fatti sono visionabili, basterà andare sul sito istituzionale dell'Azienda nella sezione albo pretorio on-line, per leggere i due decreti dirigenziali approvati ed accertarsi che la notizia non è una fake news”.
Petrucci e Cotrozzi contestano anche “la modalità di gestione dei rapporti che l'Azienda dimostra di intrattenere con il proprio ‘osannato’ personale dipendente. In questo caso il Dirigente Medico ha avanzato una formale istanza di trattenimento in servizio, ai sensi del DL Milleproroghe, ma la ASL non solo non ha risposto all'interessato, ma immediatamente ha approvato il provvedimento con il quale ha disposto il collocamento a riposo d'ufficio, senza fare accenno né menzione all'istanza avanzata dal medico”.
Infatti aggiungono i rappresentanti sindacali della CISL, “il dirigente medico si è avvalso della possibilità che la legge nazionale gli ha riconosciuto, in deroga alla normativa vigente, di essere trattenuto in servizio fino al compimento del 70° anno di età ed ha presentato formale istanza al Direttore Generale della ASL TNO. L'Azienda, nel rispetto delle regole che governano l'agire pubblico, avrebbe dovuto analizzare l'istanza ed accoglierla con decreto ovvero respingerla con una nota motivava sulle ragioni del diniego. L’Azienda ha scelto di percorrere un'altra via, realizzando uno scorretto comportamento e cioè, senza rispondere alla istanza dell'interessato ha approvato un decreto dirigenziale con il quale ha disposto il collocamento a riposo d'ufficio del medico e non ha fatto nemmeno un cenno sulla domanda di trattenimento presentata ai sensi di legge”.
La CISL si dice “seriamente preoccupata per il comportamento tenuto dall'Azienda in considerazione anche dei negativi effetti che potrebbero derivare dalle suddette scelte aziendali sia a danno dei medici interessati che della collettività utente della sanità. Per questo la Segreteria scrivente annuncia una decisa presa di posizione con il coinvolgimento degli Ordini professionali, della Conferenza dei Sindaci e degli amministratori Regionali competenti”.
Petrucci e Cotrozzi rivolgono “un ringraziamento particolare a tutti gli operatori della sanità per l'impegno, l'energia e le competenze dimostrate che hanno permesso al sistema sanitario locale di non collassare salvando quotidianamente vite umane e mettendo a rischio la propria”.
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