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Mercoledì 17 FEBBRAIO 2021
Specialistica ambulatoriale. Cisl Medici Lazio chiede l'avvio delle trattative per l’Accordo integrativo
In una lettera inviata a D’Amato, il segretario Luciano Cifaldi ricorda che alle Regioni spetta il compito di definire gli atti di programmazione volti a istituire le nuove forme organizzative (AFT e UCCP). Modelli, evidenzia il sindacato, “oggi ancor più necessari a fronte della pandemia in atto”. Da qui la chiesta di immediata attivazione della trattativa per l'Accordo Integrativo Regionale. LA LETTERA
La Cisl Medici Lazio ha scritto una lettera all'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, per chiedere l'immediata attivazione della trattativa regionale per l'Accordo Integrativo Regionale con i medici specialisti ambulatoriali, i veterinari e le altre professionalità sanitarie (biologi, chimici e psicologi) convenzionati. “Alle Regioni infatti - ricorda in una nota la Cisl Medici Lazio - spetta il compito di definire gli atti di programmazione volti a istituire le nuove forme organizzative (AFT – Aggregazione Funzionale Territoriale e UCCP – Unità Complessa di Cure Primarie)”. Che per la Cisl Medici Lazio sono “modelli oggi ancor più necessari a fronte della pandemia in atto”.
L’attuazione delle AFT e delle UCCP deve avvenire a seguito di accordi integrativi regionali da perfezionarsi entro dodici mesi decorrenti dalla definizione degli atti di programmazione.
“Le AFT - ricorda la Cisl Medici Lazio - sono forme organizzative mono-professionali che perseguono obiettivi di salute e di attività definiti dall’Azienda, secondo un modello-tipo coerente con i contenuti dell’ACN e definito dalla Regione, tenuto conto della consistenza dell’offerta specialistica esistente nelle varie specialità e della potenziale domanda. La AFT contribuisce a garantire l’assistenza attraverso la collaborazione con le AFT della medicina generale e della pediatria di libera scelta e con le UCCP del Distretto”.
La UCCP invece “rappresenta la forma organizzativa complessa che opera in forma integrata all’interno di strutture e/o presidi individuati dalla Regione, con una sede di riferimento ed eventuali altre sedi dislocate nel territorio. Essa persegue obiettivi di salute e di attività definiti dall’Azienda Sanitaria, secondo un modello-tipo coerente con i contenuti dell’ACN e definito dalla Regione. Opera, inoltre, in continuità assistenziale con le AFT, rispondendo, grazie alla composizione multi-professionale, ai bisogni di salute complessi”.
La Cisl Medici Lazio confida, quindi, nella disponibilità della Regione per l’avvio del confronto.
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