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Giovedì 04 FEBBRAIO 2021
Irccs Fatebenefratelli di Brescia. Renzo Baldo è il nuovo direttore generale
Laureato in Economia e commercio, ha lavorato presso l’Associazione La Nostra Famiglia – Irccs Eugenio Medea fin dal ’96, diventandone direttore amministrativo. Nel definire le priorità della propria azione, Baldo ha spiegato che intende partire “dall’esperienza e professionalità presenti e valorizzare la specificità dell’istituto scientifico, riconosciuto nell’ambito delle malattie psichiatriche, cogliendo le opportunità da perseguire e realizzare concretamente”.
Renzo Baldo è il nuovo direttore generale del Centro San Giovanni di Dio, Irccs Fatebenefratelli di Brescia. Lo comunica l’Ordine Ospedaliero in una nota. Laureato in Economia e commercio, ha lavorato presso l’Associazione La Nostra Famiglia – Irccs Eugenio Medea fin dal ’96, diventandone direttore amministrativo.
“Dirigere un Irccs - spiega Baldo nella nota - significa dare indirizzo e stimolo favorendo l’attività di ricerca scientifica, che partendo dai bisogni clinici, possa individuare le migliori soluzioni da applicarsi nell’attività di assistenza; la formazione degli operatori diventa propedeutica per la messa in pratica. Questa circolarità tra ricerca, clinica e formazione va collocata in un contesto in veloce evoluzione, dove ad esempio la tecnologia, l’utilizzo dei dati, l’umanizzazione sono alcuni elementi di cui tener conto. Ciò è possibile se sappiamo stare “in rete”, con gli altri istituti di ricerca, con le università, con le associazioni di familiari, con gli enti territoriali e le istituzioni, con altre professionalità. Naturalmente il fine ultimo è quello di migliorare oggettivamente i servizi per le persone che ne usufruiscono, compresi i loro familiari”.
Nel definire le priorità della propria azione, ha spiegato che intende partire “dall’esperienza e professionalità presenti e valorizzare la specificità dell’istituto scientifico, riconosciuto nell’ambito delle malattie psichiatriche, cogliendo le opportunità da perseguire e realizzare concretamente. L’integrazione fra le varie “anime” (scientifica, clinica e di formazione) e la consapevolezza che l’istituto è già inserito nella “rete Fatebenefratelli”, sono i presupposti per una ulteriore apertura, oggi ancor più necessaria: in termini di competenze, di capacità di innovare, di relazione”.
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