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Mercoledì 03 FEBBRAIO 2021
Covid. Al PTV le mascherine diventano “aquiloni”
Si inaugura domani "Aquiloni, un progetto in volo tra isolamento e parole”, l’installazione artistica di Angela Infante e Paolo Cianchetti per raccontare l’esperienza collettiva vissuta nella prima fase della emergenza, quando il Policlinico diventò una “città fortificata”. Frittelli: “Sono molto orgogliosa che il Policlinico, anche in un momento così drammatico, abbia trovato, nel lavoro artistico di Angela Infante, uno strumento di analisi, di valorizzazione e di speranza”.
Le mascherine anticoronavirus diventano una installazione artistica. Ed è così che domani, 4 febbraio, il Policlinico Tor Vergata inaugurerà la nuova installazione di Angela Infante, che opera nel Policlinico, e Paolo Cianchetti, performer e storico dell'arte.
Angela Infante ha puntato “i riflettori” sulle mascherine, trasformandole da strumento di protezione, utilizzato e sanificato, ad opera artistica. Una progetto ideato e realizzato, in parte, nella prima fase della Emergenza Sanitaria e che ha seguito la drammatica evoluzione della pandemia, così come la speranza dell’arrivo di un vaccino.
Nella primavera 2020, infatti, il vivere insieme nel Policlinico Tor Vergata, come accadeva nel mondo, veniva privato lentamente della sua parte più consolidata: la relazione. La mascherina, il distanziamento, la “zona rossa” modificavano improvvisamente tutti i comportamenti. E il Policlinico Tor Vergata, da luogo di cura e di accoglienza, diventava una “città fortificata”. Contemporaneamente, un oggetto sanitario, di cura e protettivo, la mascherina, diventava parte integrante dei nostri volti.
“Il lavoro di Angela Infante - spiega il Ptv in una nota - è l’elaborazione di una testimonianza, la ricerca di un linguaggio espressivo che traduce il sentire e il “vissuto insieme” nell’ospedale in quel ”devastante” tempo dedicato alla cura. Un esempio di arte pubblica, un dialogo che nasce dagli abitanti di questo spazio e che ritorna a tutti gli abitanti del mondo in questa pandemia, un valore culturale riconoscibile e riconosciuto dalla comunità che vive questo luogo. Parole stampate, e mascherine chirurgiche, si sintetizzano con un ampio respiro, nell’immagine di aerea leggerezza e di libertà che l’aquilone porta con sé”.
Angela Infante racconta: “L’esperienza collettiva vissuta, nella prima fase della emergenza, da marzo a maggio nel nostro Policlinico all’interno di una comunità di persone con la quale condivido da anni un lavoro che mi impegna e mi appassiona. Tutto questo non poteva, non doveva scivolare in un ricordo rarefatto ed appannato”.
Le parole-pensiero sono state ascoltate, intuite e raccolte dal “parlare dei curanti” dopo un estenuante turno di lavoro o riposate e rese inquiete dall’inizio di uno nuovo.
La tecnica compositiva impiegata è quella del cut-up che associa testi altrui alla propria narrazione. Le scene ‘tagliate’ sono testi senza autore. La sintesi estrema è quindi ‘affilata’ dalla forma del petit-onze: una composizione poetica che segue una regola rigida: quella di utilizzare undici parole in un ordine ‘categorico’.
Tiziana Frittelli, Commissario Straordinario del PTV, dichiara: “Sono molto orgogliosa che il Policlinico, anche in un momento così drammatico abbia trovato, nel lavoro artistico di Angela Infante, uno strumento di analisi, di valorizzazione e di speranza. La inaugurazione di questa mostra coincide con l’avvio della campagna di vaccinazione per la popolazione over 80. Il Policlinico da “città fortificata da un muro di protezione”, fatto di parole e sentimenti di dolore, si trasforma in aquilone, simbolo di leggerezza e apertura verso una promettente ed affidabile cura. Un grazie particolare ad Angela Infante per questa sua iniziativa così significativa.”
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